Oggi giornata speciale nella patria del francescanesimo per parlare di pace, ambiente e sviluppo. Costruire un Paese solidale e rispettoso dei suoi beni naturali significa impegnarsi per la vita di tutti. Con il premier Mario Draghi l’Italia ha ritrovato prestigio internazionale. Su clima e povertà seguiamo le sue indicazioni.
Aver cura dell’ambiente significa aver cura della vita non solo quella degli uomini ma dell’intero Creato. Sensibilità, sostenibilità e socialità hanno un unico obiettivo migliorare le esistenze di tutti. In questo momento di incertezze l’Italia ha ritrovato con il premier Mario Draghi una posizione internazionale autorevole e, con le sue indicazioni, una voce autorevole ascoltata dai potenti del mondo.
Il riconoscimento tributato al presidente del Consiglio per il suo tenace impegno in favore dell’ambiente, dei Paesi poveri dove gli effetti climatici determinano carestie, stravolgimenti di ogni rapporto e grandi migrazioni, saranno i temi della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, il COP26, che si terrà a novembre a Glasgow.
Anche in Italia su clima, sviluppo, transizione ecologica ed energetica si è sviluppato un dibattito che nasce dai grandi interrogativi di oggi. I danni all’agricoltura, i costi delle fonti energetiche, l’inquinamento dei mari, la sostenibilità dei modelli produttivi. Grandi questioni che siamo chiamati ad affrontare consapevoli che dobbiamo dare un nostro contributo.
La Discussione sarà presente ad Assisi, in Santa Maria degli Angeli per questo straordinario evento che si svolgerà proprio in una città simbolo di rinascita. Un evento che vuole essere un invito ad una riflessione e nel contempo un progetto di vita e di impegno politico.
La nostra idea di ambiente è quella di società aperta nel segno di un impegno Cristiano dove il confronto di idee, proposte e iniziative sono legate alla costruzione di pace, al rispetto della persona umana, alla tutela della vita e di tutto ciò che permette le nostre esistenze. Il nostro lavoro è sviluppare un pensiero ambientalista che coniuga sensibilità e sviluppo, che ragioni su come migliorare le esistenze partendo dalla tutela dei beni preziosi come l’aria, le acque, i luoghi della natura. Fino a stimolare quel pensiero nuovo che vuole rimodellare le città, il lavoro, i sistemi di produzione, pensando che nulla sia facile e scontato.
Sappiamo che ogni “transizione” comporta sacrifici e nuove speranze. Nel caso di quella ecologica non sarà un passaggio semplice e indolore.
Bisognerà impegnarsi per cambiare in meglio, un poco alla volta con le idee portanti che siano ambiente e sociale.
La nostra ricchezza è nella vita. Anche quella quotidiana che per molti versi è sempre straordinaria e carica di aspettative positive. Questo editoriale come le riflessioni che scaturiranno dalla convention di Assisi sono dedicate agli uomini e alle donne di buona volontà. Ai giovani che credono e vogliono un futuro migliore. Ma anche agli anziani che meritano più cure e serenità. Possiamo farlo non solo con gli auspici, ma con progetti concreti.
Vogliamo essere costruttori di pace di bene comune nelle sue forme più semplici, di un ritrovato senso di altruismo e orgoglio per azioni che meritano attenzione e fiducia.