La transizione energetica ed ecologica “seppur accettata e condivisa, rischia di porci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli. È questo il tema della “transizione giusta”, a cui anche la Commissione europea dedica specifica attenzione nella declinazione dei nuovi obiettivi dell’European Green Deal”.
Così il presidente di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Stefano Besseghini, nel corso della presentazione della Relazione Annuale sullo Stato dei Servizi e sull’attività svolta a Montecitorio. “Su questo duplice binario del supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori, destinata sia alle categorie più deboli che a tutti gli altri si è sviluppata e si svilupperà l’azione della Autorità.
Due binari che sono solo apparentemente separati. Uno sviluppo efficiente degli strumenti per la transizione ecologica ha un effetto sui costi che i consumatori si troveranno a sostenere e una efficace tutela dei consumatori permetterà di minimizzare le eventuali ricadute negative. La declinazione di questo principio, nel caso della transizione energetica – ha proseguito – si concretizza nella messa a punto di strumenti di mercato che consentano un efficiente sviluppo del sistema energetico, caratterizzato da una prevalente generazione rinnovabile e distribuita, mentre la tutela dei consumatori si concretizza in un mercato retail efficiente e concorrenziale, assieme agli strumenti per i consumatori vulnerabili, su cui avremo modo di tornare”.
Parlando dei prezzi dell’energia e dell’impatto del costo in bolletta, Besseghini ha assicurato che “l’effetto degli interventi del governo sarà certamente significativo. Le considerazioni sui prezzi dell’energia, svolte non più tardi di qualche mese fa, risultano oggi totalmente superate da una dinamica dei prezzi assolutamente straordinaria. Dopo la profonda discesa che ha caratterizzato il 2020, l’attivarsi della ripresa economica con l’inizio del 2021 ma soprattutto l’evidenza della efficacia della campagna vaccinale hanno determinato una brusca accelerazione in tutti i costi delle materie prime, con variazioni che nel giro di pochi mesi li hanno proiettati decisamente verso massimi storici.
È importante segnalare come una fattiva collaborazione tra Autorità e Governo abbia permesso di attivare ed implementare strumenti volti a contenere l’impatto di queste variazioni per la generalità dei consumatori. Questo – ha aggiunto Besseghini – mediante interventi sulle componenti degli oneri generali di sistema in almeno due occasioni principali: nel secondo trimestre del 2021 attraverso la replica di un intervento già operato nel 2020 (sterilizzazione delle quote fisse di potenza per le piccole imprese per un importo complessivo di 800 milioni di euro) e in occasione della variazione del terzo trimestre 2021, con un contenimento generalizzato della componente a sostegno delle rinnovabili (Asos) per un importo complessivo di 1,2 miliardi di euro.
Si tratta di iniziative di particolare interesse perché rafforzano il percorso più volte proposto dall’Autorità di un progressivo trasferimento degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale”. Il presidente dell’Autorità ha ricordato come la lenta emersione dalla crisi della pandemia rinforza la sensazione di “vivere uno di quei momenti in cui è necessario compiere scelte e azioni nette in grado di orientare diversamente il nostro futuro. Diamo il nome di transizione ecologica a un grande ciclo di trasformazioni che abbiamo deciso di intraprendere consapevolmente, alla luce della nostra capacità di studiare il presente e di immaginare il futuro e non per effetto di un evidente immediato vantaggio tecnico o economico. Una condizione che ha caratteristiche di unicità nella storia dell’uomo, almeno confrontabile con la unicità degli eventi che cerchiamo di evitare.
L’umanità nel suo complesso – ha precisato – ha dovuto interrogarsi su come indirizzare la propria azione per far sì che i propri figli avessero la possibilità di svilupparne una propria. Si è fatta strada la consapevolezza che i soli obiettivi non fossero condizione sufficiente, ma che fosse necessario chiarire le azioni da compiere e le traiettorie da percorrere per raggiungerli. Oggi a tutto questo si è unita una nuova dimensione, quella temporale. Un senso di urgenza che è certamente spinto dai risultati della ricerca scientifica ma che risulta rafforzato dalla vicenda pandemica. Un senso di urgenza che viene sollecitato in questi giorni dagli andamenti dei mercati dell’energia che dimostrano il costo dell’incertezza”. Infine Besseghini ha ricordato come da sempre l’Autorità italiana sia “parte attiva del processo di costruzione del mercato europeo dell’energia e crede nella cooperazione tra regolatori come strumento indispensabile – assieme alla cooperazione tra gestori di rete e gestori di mercato – per il raggiungimento di un quadro di regole condiviso, nel rispetto delle specificità dei singoli mercati nazionali”.