Ventinove miliardi dall’alcol e prodotti energetici, 14 miliardi dai tabacchi, 7 miliardi e mezzo dai giochi, 12 miliardi dai dazi dell’import. Per i monopoli di Stato il “gettito” rimane consistente, e supera i 62 miliardi, nell’anno nero della pandemia. Cifre e commenti sono contenuti nel “Libro Blu 2020” dall’Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm). Il resoconto annuale in cui nel dettaglio si illustrano i risultati operativi ottenuti dall’Agenzia.
La relazione
“Anche in un anno particolare come quello della pandemia, la raccolta è stata di oltre 60 miliardi di euro di gettito erariale”, commenta Marcello Minemma, direttore generale dell’Adm. Sommando le entrate l’Agenzia ha riscosso e versato alle casse dello Stato 62,39 miliardi. Solo dalle accise sui prodotti energetici e sugli alcolici sono arrivati 29,1 miliardi. Cifra che va sommata al contributo che giunge dalle accise e dall’Iva sui tabacchi: 14,06 miliardi. Le entrate all’Erario per il settore dei giochi è stato invece pari a 7,24 miliardi. I diritti doganali, hanno toccato un valore di 11,9 miliardi di euro (tra dazi e l’Iva sulle importazioni).
Il post Brexit
In un mondo che cambia, le regole e l’impatto economico sono un tutt’uno. Anche l’Italia delle Dogane e dei Monopoli si sta misurando con la Brexit, la guerra dei dazi, la via della Seta, la logistica. “Quello che era vero nel 2000 oggi è completamente falsificato”, osserva Minemma, “Serve un’evoluzione organizzativo verso un modello di autorità che sia al passo coi tempi”. “Noi siamo regolati da oltre 3.500 norme”, ricorda il direttore generale dell’Adm, “Serve razionalizzazione, semplificazione, un testo unico. Avere regole chiare è il primo strumento di vigilanza. L’agenzia ha reagito con forte dinamismo e con la capacità di innovare le procedure, ma serve mettere mano all’ordinamento in logica modernità e semplificazione”.
I controlli nell’emergenza
L’Agenzia delle Accise, dogane e monopoli, riveste un ruolo strategico, una sfida come evidenziato dal direttore Minemma, nel contrastare gravi reati in materia di traffico di merci e di valuta, per la tutela della salute, la sicurezza dei cittadini. Nella pandemia i molteplici controlli che l’emergenza sanitaria imponeva.
Tabacchi e giochi
Due realtà sotto il controllo dell’Agenzia hanno subito una evoluzione di segno opposto nell’anno del Covid.
Nel 2020 il gettito dei tabacchi si è attestato sui 14,06 miliardi di euro. Nel libro blu si legge che il 90,12% delle accise e l’84,78% dell’Iva è generato dal consumo di sigarette. Mentre il 2020 ha segnato per tutti i settori dei
Giochi una caduta. La raccolta per l’emergenza pandemica ha avuto un meno 17,24% per le vincite, meno 33,23% per la spesa e meno 36,27% per l’Erario. A pagare maggiormente è stata la riduzione della raccolta in presenza pari a -47,2%, dovuta principalmente alla chiusura dei punti gioco. È cresciuto invece il gioco on line, aumentando del 35,25% rispetto al 2019, con un incremento di oltre il 30%.
Sicurezza e legalità
Nel 2020 l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli, come sottolineato dal direttore Marcello Minemma, ha svolto un ruolo cruciale per il presidio della legalità e della sicurezza nel commercio internazionale. In primo luogo nel garantire le operazioni doganali dei cosiddetti ’beni Covid-19’, beni necessari per il contrasto alla diffusione del Covid-19.
Nel periodo compreso tra aprile e dicembre 2020, si legge nel Libro blu, l’Agenzia ha sdoganato 7,75 miliardi di beni Covid-19 per un valore complessivo di 3,10 miliardi di euro. In particolare 3.760.371.860 mascherine, 3.895.910.993 guanti, 54.760.408 igienizzanti, 35.038.581 dispositivi per la protezione del volto, 946.321 dispositivi per la protezione del corpo e 4.775 strumenti di terapia intensiva.
La provenienza
Il dato della provenienza è particolarmente interessante: il 45.10% dei beni, per valore delle merci, proveniva dalla Cina; il 29.72% dalla Svizzera, il 9.73% dagli Usa, il 3.98% dalla Malesia, il 2.49% dalla Turchia, l’1.15% dall’India, l’1.12% dal Regno Unito e lo 0.77% dal Vietnam.