A luglio per la riforma del fisco si era detto che c’era bisogno di qualche giorno in più. A settembre il tanto atteso dossier torna alla luce anche sotto il peso delle 60 milioni di cartelle di pagamento che verranno inviate, anche se in modo scaglionato. Più che di riforma, tuttavia, il dibattito si è incentrato su una possibile pace fiscale o una nuova tregua tra Agenzia e cittadini.
RIFORMA ORGANICA
Che i tempi della riforma siano destinati ad allungarsi appare una ipotesi ovvia. L’obiettivo annunciato dal premier Draghi è quello è di una “riforma organica” del sistema perché osserva ancora il premier non è “una buona idea cambiare le tasse una alla volta”.
Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha nei fatti delineato una riforma “a tappe”. Un programma che si muoverà solo quando saranno individuate le coperture finanziarie necessarie. Ottobre appare il mese clou, dal momento che saranno resi noti i conti dello Stato e le coperture necessarie.
LE IPOTESI
Le proposte sono comunque arrivate ad una sintesi. La priorità sarà data alla cancellazione della imposta alle attività produttive, l’Irap. Successivamente toccherà rivedere l’imposta sul reddito delle persone fisiche, ossia l’Irpef una tassa che riguarda più di 40 milioni di contribuenti. Il taglio dell’Irpef però non è del tutto scontato, dovranno essere trovate le risorse. I passi in avanti verso una riforma ponderata vanno comunque considerati con lo scenario pandemico. Se in autunno la situazione contagi con tutto ciò che oggi sembra ancora da definire, come il Green Pass saranno superate, allora l’obiettivo di un Pil sopra il 5% porterà con sé la possibilità di usare sviluppo e la crescita irruente per ridurre la leva fiscale.
LOTTA ALL’EVASIONE
Un tema particolarmente sensibile è quello della lotta alle evasione fiscale. Il ministro Franco ha già fatto presente quali saranno gli obiettivi. Una maggiore efficienza del sistema di controllo per ridurre e intercettare i fenomeni di evasione ed elusione. Se i risultati saranno quelli auspicati sarà possibile una semplificazione e riduzione dell’Iva e “una possibile riduzione dell’aliquota ordinaria” dice il ministro, “la semplificazione e soprattutto l’aumento dell’efficienza dell’imposta attraverso riduzione di evasione ed elusione possono anche suggerire di ampliare questa prospettiva non escludendo che il legislatore delegato possa agire sul livello delle aliquote ridotte e la distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote, interventi”, evidenzia Franco, “che possono anche avere luogo a parità di gettito Iva”
NIENTE PATRIMONIALE
Su un punto della riforma, che aveva suscitato vedute diverse nella maggioranza, il Ministro dell’Economia è stato chiaro: “La patrimoniale”, sottolinea Franco, “credo di avere già detto, non è nel documento delle commissioni Finanze e non sarà nella delega”.
ASCOLTARE LE PARTI SOCIALI
Le bozze di riforma sono pronte. Nei prossimi giorni quelle circolate saranno al centro dei primi incontri tra Governo e parti sociali. I partiti per ora sono rimasti sullo sfondo. In primo piano le richieste dei sindacati che sollecitano una riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, e le imprese che chiedono semplificazioni e riduzioni delle aliquote. Il Governo ha annunciato che cercherà la “massima condivisione”.