Insolvenza e Codice della crisi d’impresa, le nuove disposizioni, con aggravio di regole e sanzioni, sono rinviate al 16 maggio 2022.Servirà altro tempo per permettere alle imprese di riprendersi da 20 mesi di problemi e chiusure.
Le novità
La riforma del Codice della crisi d’impresa introduce il nuovo istituto della “composizione negoziata della crisi”, che costituisce uno strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento.
“Il decreto risponde alla necessità segnalate già dalla Confederazione nazionale degli artigiani”, scrive la Cna, “di prevedere misure di supporto alle imprese utili a superare gli effetti economici causati dalla pandemia”.
Gli interventi tecnici
La riforma si avvale di tre tipi di interventi tecnici legati a dare e norme. Viene rinviata al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore di gran parte delle norme contenute nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza che sarebbe dovuto entrare in vigore, originariamente, il 15 agosto 2020, data successivamente prorogata al 1° settembre 2021 dal Decreto liquidità. Restano, invece, operative le norme di cui al comma 2 dell’art. 389 del Codice della crisi d’impresa come, ad esempio, le disposizioni di riforma del codice civile entrate in vigore lo scorso marzo 2019, assetti organizzativi societari, modifiche alla governance delle srl, responsabilità degli amministratori, nomina degli organi di controllo.
Le procedure di allerta
Altro passo importante è il rinvio al 31 dicembre 2023 l’entrata in vigore delle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi (principale novità del nuovo Codice della crisi). Il sistema dell’allerta è stato, infatti, concepito nell’ottica di un quadro economico stabile, all’interno del quale la maggior parte delle imprese non sia colpita dalla crisi e nel quale sia possibile concentrare gli strumenti predisposti dal Codice esclusivamente sulle imprese che presentino criticità. La proroga permette, inoltre, agli organi di controllo delle imprese in temporanea difficoltà – che avrebbero dovuto prontamente attivare gli organismi di composizione della crisi d’impresa (Ocri) già dal prossimo 1° settembre – di innescare percorsi alternativi di risanamento.
Negoziare la crisi
C’è una data da Tevere a mente perché ravvicinata. A partire dal 15 novembre 2021, viene introdotto l’istituto della “composizione negoziata della crisi” che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento. Si tratta di un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza. All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente, munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori necessarie per il risanamento dell’impresa. L’operatività del nuovo strumento prevede l’istituzione di una piattaforma telematica nazionale le cui caratteristiche saranno definite con decreto dirigenziale del ministero della Giustizia da adottarsi entro 30 giorni dal 25 agosto 2021.