Confronto serrato, con una decisione che tarda ad arrivare. Sul green pass obbligatorio sul posto di lavoro si apre una settimana che sarà contrassegnata da sussulti polemici. I sindacati hanno incontrato i vertici di Confindustria. Un colloquio preceduto da una mossa a sorpresa di Landini che è andato a Palazzo Chigi
Il segretario della Cgil Maurizio Landini, nel pomeriggio a Palazzo Chigi ha incontrato il premier Mario Draghi. Dopo il colloquio non sono state diramate note stampa, c’è il massimo riserbo del Premier e del leader della Cgil. Le posizioni però sono note. Il Governo lavora ad un imminente nuovo Decreto che sarà operativo già dal prossimo mese di ottobre. Il tempo necessario per la Cabina di regia tecnica – convocata per giovedì prossimo – che dovrà mettere a punto le modalità della obbligatorietà. Per i sindacati è infatti necessario che il Green Pass esteso a tutti e sui luoghi di lavoro sia regolato da una legge. Altrimenti sono decisamente contrari. Confindustria, invece, preme per rendere subito la obbligatorietà, una decisione che metterebbe fuori dalle fabbriche e mense i lavoratori che ne sono sprovvisti.
I sindacati dicono no agli industriali “Io sono vaccinato e sono favorevole al green pass per l’accesso agli eventi, ai concerti”, sottolinea il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardier, “Ma per tornare al posto di lavoro non serve, bastano già tutti quei protocolli di sicurezza usati finora e frutto dell’accordo tra governo e parti sociali dello scorso aprile, protocollo firmato quando i vaccini c’erano già, ricordiamolo”.
Il rischio del fai da te
Per Cgil, Cisl e Uil invece c’è chi pensa di agire in modo unilaterale innescando una pericolosa spirale discriminatoria.
“Ma qualche datore di lavoro si sta già muovendo per conto suo, lasciando a casa chi non ha la certificazione. Sono comportamenti al limite: se non posso entrare a lavorare, allora”, rimarca Bombardieri, “mi paghi il tampone. Ma io penso che su questo sia il Parlamento a dover intervenire, è la politica che deve assumersi le proprie responsabilità, non scaricandola sulle parti sociali”. Landini: “Accordo? Solo con una legge.”
Nella riunione con il presidente di Confindustria Bonomi, il leader della Cgil ha ribadito le sue posizioni: “La soluzione migliore è adottare l’obbligo vaccinale con un provvedimento legislativo. Utilizzare invece il Green pass è un modo per aggirare una questione che all’interno del governo e del Parlamento non sono stati in grado di risolvere”. Con un invito a Confindustria: “Tutti insieme, ci metteremo nella condizione di dire al governo: fai la legge sull’obbligo vaccinale, rendi gratuiti i tamponi per rendere gestibile questo processo nei luoghi di lavoro. Questo è passaggio molto importante”