A giudicare dalle aggressioni che si ripetono, con preoccupante frequenza un po’ in tutta Italia, gli operatori del 118 hanno proprio bisogno di una protezione. Più che a quella materiale, la Società Italiana Sistema 118 e l’Università Campus Bio-Medico di Roma aspirano a quella spirituale.
Non a caso è stata lanciata nei giorni scorsi una petizione per far sì che San Giuseppe Moscati, il medico napoletano proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987, diventi il Patrono del 118 e dell’Emergenza sanitaria nazionale. Per la prima volta un’università italiana e una società scientifica uniscono le loro forze per dare sostegno al settore dell’emergenza sanitaria, legando il mondo del soccorso sanitario alla figura del medico santo.
La petizione per il riconoscimento di San Giuseppe Moscati è stata presentata nei giorni scorsi nel corso di un evento cui hanno partecipato tra gli altri Mario Balzanelli, Presidente SIS 118, e Felice Eugenio Agrò, Direttore di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico insieme alle massime autorità dell’ateneo romano. Per Mario Balzanelli San Giuseppe Moscati è l’antesignano del 118: «le fonti ci rivelano che il docente universitario era solito raggiungere, senza pensarci due volte, gli ammalati più gravi, anche nel cuore della notte, fuori dall’ospedale».
Era un medico che curava e che al contempo si prendeva cura, sempre presente, instancabile, fedele all’ammalato: il Sistema 118 vede Giuseppe Moscati come “faro nella notte” alleato potente, guida sicura per tutti gli operatori, medici, infermieri, autisti-soccorritori di tutto il Paese. Di qui l’appello alla Conferenza Episcopale Italiana ed alla Santa Sede, affinché «prendano a cuore la richiesta, proclamando San Giuseppe Moscati Santo Patrono del Sistema 118 e della Medicina e Chirurgia di Emergenza – Urgenza nazionale».