Il mercato dell’Arte genera ogni anno un elevato volume d’affari. Nel 2020, nonostante la crisi, il mercato delle opere d’Arte nel mondo ha movimentato oltre 50 miliardi di euro. Cifre che attraggono anche gli “Art Advisor” delle peggiori organizzazioni criminali, specialmente quelle dedite al riciclaggio di proventi di attività illecite. Il ricorso all’uso del contante come strumento di pagamento per l’acquisto di opere d’Arte ha contribuito nel corso degli anni a rendere poco trasparente il mercato dell’Arte e, più recentemente, l’avvento delle criptovalute lo sta rendendo ancora più torbido. A ciò si deve aggiungere che le opere d’Arte non appartengono alla categoria giuridica dei “beni mobili registrati” pertanto, la cessione di un’opera tra privati – in linea di massima – non richiede alcuna formalità e, di conseguenza, non esiste a tutt’oggi uno strumento che consenta di tracciarne la titolarità e lo spostamento.
IL PROGETTO DEL PROF. GIUSEPPE MICELI PER LA TRACCIABILITÀ DELLE OPERE D’ARTE
Da questa attenta analisi del fenomeno ha trovato spunto il progetto per la tracciabilità delle Opere d’Arte. Ideatore è il Professor Giuseppe Miceli, esperto di Antiriciclaggio e Autore della Collana editoriale dal titolo “Atlante dell’Antiriciclaggio”. L’applicazione di un chip sulle opere del patrimonio artistico e culturale consentirà di tracciarne i passaggi di proprietà e, quindi, di monitorare le sottostanti movimentazioni di denaro. Oltre all’applicazione del chip, secondo Miceli è necessario istituire un Registro dei titolari di opere d’Arte, sul modello del Registro dei titolari effettivi già previsto dalla V direttiva AML. La realizzazione del progetto ideato da Miceli consentirebbe di regolamentare uno scenario la cui complessità è recentemente aggravata per effetto dell’uso sempre più massiccio di criptovalute e per il repentino sviluppo di un mercato di opere digitali, i cosiddetti Not Fungible Token (NFT). A settembre sarà presentata in Parlamento una proposta di legge. Un progetto clamoroso che ha subito registrato il consenso dell’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato che si è reso disponibile a generare il chip di identificazione delle opere.
L’OSSERVATORIO NAZIONALE ANTIRICICLAGGIO PER L’ARTE DELLA SCUOLA ITALIANA ANTIRICICLAGGIO
In tale contesto si colloca l’iniziativa della Scuola Italiana Antiriciclaggio e Compliance, il cui Direttore Sergio Silvestri ha annunciato di aver istituito già dallo scorso mese di giugno l’Osservatorio nazionale Antiriciclaggio per l’Arte che sarà coordinato proprio dal Professor Miceli. Obiettivo dell’osservatorio è riunire allo stesso tavolo di studio i rappresentanti delle Autorità competenti (UIF, Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico e culturale, Guardia di Finanza e MEF) e tutti i soggetti che a vario titolo operano nel mondo dell’Arte.
Secondo Miceli il lavoro propedeutico consiste nel redigere un vero e proprio annuario delle opere di cui si compone il patrimonio artistico-culturale, a partire da quello di proprietà pubblica, fino a riguardare quello in mano ai privati. Un progetto nel quale ha creduto sin da subito anche il Direttore Silvestri che si è dichiarato convinto che dal confronto e dall’analisi condivisa potranno emergere esigenze e soluzioni utili a garantire la tutela del patrimonio artistico e culturale che altrimenti rischia di essere “profanato” dall’azione spregiudicata delle organizzazioni criminali dedite al riciclaggio di soldi sporchi.