Il commercio di esseri umani non è più legale ma sappiamo che in tutto il mondo esistono nuove forme di schiavitù. “Lavoriamo insieme per sradicare il flagello atroce della schiavitù moderna che ancora oggi incatena milioni di persone alla disumanità e all’umiliazione” è, infatti, il monito contenuto nel tweet di Papa Francesco dedicato alla Giornata internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione.
“È impossibile ignorare lo sguardo sofferente di coloro che sanno di non potersi liberare da soli dalle catene che li tengono imprigionati con la paura e il ricatto”. A scriverlo è Don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII, in un editoriale su Famiglia Cristiana: «Tra le creature più indifese le giovanissime rapite, ingannate e sfruttate fino a ridurle a bancomat umani delle peggiori organizzazioni criminali tra loro in competizione per dividersi il turpe mercato del mercimonio coatto». Ma non sono solo i marciapiedi a essere teatro di indecenti schiavitù, ricorda il sacerdote, bensì anche i cantieri abusivi nei quali si è raggiunto il livello record di morti bianche, il caporalato nei campi, i settori legati al turismo sessuale e all’accattonaggio, le occupazioni in nero come badanti o babysitter, il traffico internazionale di organi.