Oltre 75mila visitatori, 500 realtà presenti nella rassegna espositiva, 200 appuntamenti in calendario con più di 300 relatori. Si conclude con un bilancio più che positivo la 28a edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro che per tre giornate ha messo al centro il tema “Dalla cittadinanza al lavoro – Promuovere i diritti formare le competenze, garantire le opportunità” e ha visto ieri la visita di Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, e del vicepremier e ministro del Lavoro, delle Politiche sociali e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Promosso da VeronaFiere e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Salone si è confermato ancora una volta un momento di informazione e approfondimento, anche grazie alla valorizzazione e al racconto delle migliori esperienze già avviate per mettere in dialogo il mondo della scuola con quello del lavoro.
Centrali, in particolare, i temi dell’alternanza scuola-lavoro (oggi in via di aggiornamento da parte del Miur che, nell’ottica di alleggerire l’impegno delle scuole, ha deciso di abbassare il numero minimo di ore da conseguire e di puntare sempre più alla qualità dell’esperienza), della formazione terziaria (con un focus sugli Its, che coniugano lezioni in aula a presenza in azienda, assicurando tassi di occupabilita’ senza pari), e del made in Italy, oggi quanto mai bisognoso di nuove leve, giovani e altamente formate, a partire dal settore moda che qui a JOB&Orienta ha visto la nascita della Rete nazionale degli Its e di quella degli Istituti tecnici e professionali e la firma del protocollo di intesa tra Miur e Sistema Moda Italia di Confindustria. Ampio spazio anche ai temi del digitale e dell’ecosostenibilita’, che secondo le nuove previsioni Excelsior-Unioncamere, presentate oggi a JOB&Orienta, saranno tra i fronti d’innovazione delle imprese a richiedere il maggior numero di nuovi lavoratori nei prossimi cinque anni. Cresce, in particolare, la domanda di figure nuove e trasversali a tutti i settori, con una formazione in tal senso sempre più specifica, tra cui: l’esperto nell’analisi dei dati, nella sicurezza informatica, nell’intelligenza artificiale, nel marketing ambientale e negli acquisti verdi.
Secondo i dati Unioncamere tra il 2019 e il 2023 il mercato italiano richiederà complessivamente tra i 2,5 e i 3,2 milioni di nuovi lavoratori da assumere, che dovranno riempiere le fila in primo luogo dei settori dei servizi alle imprese, della sanità e dell’istruzione. Per tre giorni, migliaia di studenti e di giovani hanno potuto scoprire i corsi formativi più vincenti in termini di didattica innovativa e occupabilita’, conoscere quali sono le figure professionali più ricercate e le competenze richieste, nonché i mestieri del futuro, imparando cosi’ ad orientarsi e a muovere i primi passi verso il lavoro, anche grazie alle esperienze raccontate dai loro coetanei e il supporto delle ricerche che ci consegnano il panorama del mercato del lavoro e le sue prospettive. “Di fronte al mismatch tra domanda e offerta da più parti evidenziato – commenta Claudio Gentili, coordinatore del comitato scientifico -, noi diciamo che la chiave e’ lavorare su un orientamento più efficace e una formazione innovata. A Job questi due soggetti – scuola e impresa – , che spesso non si parlano, si incontrano e costruiscono alleanze: oltre al made in Italy che produce, c’è il made in Italy della formazione. Orientare non significa sostituire i giovani nella scelta, ma dare gli strumenti perché possano scegliere al meglio. Questo facciamo a Job”. (Italpress).