Vaccini, Green Pass, restrizioni nuove regole e sanzioni. Sono le parole attorno a cui ruota la cronaca quotidiana, con un carico di incertezze che fanno emergere nuovi dubbi per le imprese turistiche. A sottolinearlo è la Federalberghi così come le Associazioni di categoria dei servizi pubblici, che si dicono preoccupate per il labirinto di norme e sanzioni a cui sono esposte le imprese e i loro titolari.
Sono, infatti, numerosi gli ambiti che in teoria dal 6 agosto richiederanno il green pass (connesso a vaccino con almeno una dose, guarigione dal covid o tampone negativo). Con la prossima applicazione del green Pass per accedere nei luoghi pubblici al chiuso e all’aperto crescono interessi e timori verso le indicazioni contenute nel decreto del Governo.
RIPRESA TURISTICA A RISCHIO
“Le ultime norme sul green pass”, commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, “hanno generato qualche incertezza che potrebbe ripercuotersi sull’andamento della stagione in corso. A fronte di queste impreviste restrizioni che prevederebbero il controllo della certificazione verde nei ristoranti interni all’hotel anche per gli alloggiati, si teme che vi possano essere cancellazioni. Ricordiamo che gli albergatori hanno già posto in essere con la clientela contratti di mezze pensioni che nessuno vorrebbe assolutamente disattendere”.
VACANZE DIVERSE
Pandemia, vaccini e tensioni economiche e sociali stanno cambiando la tipologia delle vacanze. Fenomeno che viene monitorato dalla Federalberghi.
“Nella valutazione di una possibile ripresa”, calcola Bernabò Bocca, “è importante notare che la durata media della vacanza principale degli italiani si attesta sulle 10 notti rispetto alle 9 del 2020 e conseguentemente la spesa pro capite raggiunge gli 876 euro, contro i 673 euro dello scorso anno”,
LA CRISI ECONOMICA
“Gli italiani in sostanza”, aggiunge il presidente della Federalberghi, “stanno tornando a ragionare per sé e per la propria famiglia in termini di vacanze più lunghe. La maggior parte di coloro che si negheranno una vacanza invece, lo farà principalmente per motivi economici. Questo è un dato che non avremmo mai voluto rilevare”.
ALBERGHI SICURI
Quanto alla scelta della tipologia di soggiorno da parte dei viaggiatori italiani, è l’albergo il primo in classifica con il 25,2% delle preferenze.
“Una tendenza che non ci stupisce”, spiega il presidente di Federalberghi, “Allo stato attuale, infatti, l’albergo è probabilmente il luogo in assoluto più sicuro in merito alle cautele ed alle garanzie contro la diffusione del virus. Applichiamo un protocollo rigorosissimo (“Accoglienza sicura”) che tutela sia gli ospiti delle nostre strutture che i collaboratori che lavorano all’interno. Le regole che seguiamo sono molto rigide e chi viaggia sa quanto questo sia prezioso per opporre ogni ostacolo al contagio”.