Promuovere corretti stili di vita in collaborazione con i pediatri di famiglia. Questa la strategia messa in campo dalla Regione Lazio per prevenire l’obesità.
Secondo le statistiche più aggiornate un terzo dei bambini di 8-9 anni è sovrappeso o obeso, in quanto presenta abitudini alimentari scorrette ed è impegnato per 3-4 ore al giorno in attività sedentarie. Anche tra gli adolescenti, la prevalenza di sovrappeso o obesità è elevata e corrisponde al 19%. Di qui la decisione di intervenire.
La Regione Lazio, per la prima volta, ha approvato, in accordo con le organizzazioni sindacali dei pediatri, un Percorso assistenziale di prevenzione primaria legato ai Bilanci di Salute. L’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria, Alessio D’Amato ha opportunamente puntato il dito su quello che è un Progetto assistenziale per il bambino in sovrappeso.
Il percorso assistenziale prevede attività per la promozione di vita salutare fornendo indicazioni per evitare il consumo di bevande gassate e zuccherate e promuovere il consumo di frutta, verdura e legumi, il monitoraggio antropometrico per la diagnosi precoce di sovrappeso e obesità. Per i bambini di 6 anni in eccesso ponderale il percorso prevede un follow-up ogni 6 mesi fino al compimento dei 9 anni durante il quale, oltre alla visita medica, il pediatra di libera scelta seguirà attività di counseling mirato a migliorare gli stili di vita di tutta la famiglia.
“La promozione dell’attività sportiva e dei corretti stili di vita per i nostri ragazzi sono per noi obiettivi primari – continua D’Amato – anche per il vantaggio psicofisico che comportano per la salute del minore. Nell’ambito di questo progetto di percorso assistenziale abbiamo voluto fare un ulteriore passo andando incontro alle esigenze delle famiglie. La Regione Lazio assicurerà infatti il rilascio gratuito, da parte del pediatra, della certificazione annuale di sana e robusta costituzione per attività sportiva non agonistica, per i soggetti da 6 a 9 anni in sovrappeso/obesità, come sostegno alle famiglie e come piccolo incentivo per promuovere cambiamenti agli stili di vita”.