martedì, 17 Dicembre, 2024
Politica

Giustizia. Mediazione difficile. Tra Conte e Cartabia il ruolo di Letta

Davvero il M5S è pronto a uscire dal Governo se non ottime modifiche sostanziali e non solo tecniche alla riforma Cartabia? Se lo augura di sicuro Salvini e forse anche Renzi ma non certo Letta che farà di tutto per evitare lo strappo per non rimanere isolato nella maggioranza che sostiene Draghi.

Il passaggio è delicato e le persone coinvolte pure. Draghi non è uno che si fa mettere i piedi in testa o si spaventa per le minacce.Ha giocato abilmente nel Consiglio dei Ministri quando ha ottenuto l’unanimità sul testo Cartabia. Questo significa che l’emendamento su cui il Governo porrà la questione di fiducia deve passare in Consiglio di ministri all’unanimità. E poi c’è Marta Cartabia.Si illudono coloro che vorrebbero imporle una marcia indietro. La Ministra è pronta a tener conto di alcune preoccupazioni espresse da autorevoli magistrati sui tempi dell’ appello ma certo non farà ritornare il processo illimitato. 

 

QUATTRO OPZIONI PER IL MOVIMENTO

I margini sono strettissimi. Tra i Cinquestelle cresce la fronda di chi vorrebbe andarsene dal Governò e giocare a mani libere per una lunga campagna elettorale. Rischiano far male i conti.Se i 5S si irrigidiscono e rendono impossibile una mediazione tecnica, quattro sono le opzioni: votano obtorto collo la fiducia, si astengono, ritirano i loro ministri ma rimangono nella maggioranza, votano contro. Se affondano la riforma viene meno uno dei tre pilastri imposti dall’Europa con conseguenze devastanti che ricadranno sulle loro teste.Se la riforma passa senza il loro voto dimostrano la loro inutilità e finiscono all’opposizione. In entrambi i casi ne escono con le ossa rotte

 

RISCHI ELEVATISSIMI SUL GOVERNO E SULL’ASSE PD-5S

Ma c’è di più:se rompessero con Draghi creerebbero un problema enorme al Pd che rimarrebbe isolato in una coalizione sbilanciata a destra. E che fine farebbe la strategia di collaborazione tra Pd e 5S? Tutto da rifare. C’è poi il problema dei problemi. Se si apre una crisi di Governo adesso dove si va a finire? Quale sarà la devastazione finanziaria che ne seguirà e chi potrà garantire che i soldi dell’Europa potranno continuare ad arrivare?

Conte può fare la voce grossa ma non può portare alle estreme conseguenze la spinta dell’ala giustizialista del Movimento. Non può spezzare il ponte con il Pd.Insomma dovrebbe accontentarsi di un piccolo aggiustamento e nulla di più. Anche perché poco o nulla concederanno Renzi e Salvini sulla Giustizia: faranno di tutto affinché Conte esca dalla trattativa a mani vuote con un esordio flop da neo capo dei 5S.

La partita è delicatissima.Rulli di tamburi e squilli di tromba sono inopportuni.Come inopportune sono tante falsità mese in giro sulle ipotetiche nefaste conseguenze della riforma Cartabia. Stavolta non si scherza. È in gioco non solo la Giustizia ma anche il futuro del Paese

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il Papa: “Medio Oriente, gli attacchi e le uccisioni mirate non sono una soluzione”

Giuseppe Lavitola

Draghi nega  il “visto” a Salvini e gli chiede trasparenza su Putin

Giuseppe Mazzei

Superbonus. Confartigianato: Investimenti fermi e licenziamenti, necessario punire le frodi, ma il blocco crediti va tolto

Marco Santarelli

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.