Dieci giorni per concretizzare una riforma che dovrà cambiare l’impostazione del fisco e dei rapporti tra cittadini e tasse. Governo e Parlamento sono all’opera dopo che la Commissione Finanze di Camera e Senato – era il 30 giugno – ha dato il via libera alle cosiddette linee guida che determineranno la prossima riforma del fisco. Non tutti i partiti sono d’accordo sulla impostazione data, Leu si è astenuta mentre Fratelli d’Italia ha votato contro.
MWNO TASSE SUL FUTURO
Diverse le novità, ad esempio, è prevista l’abolizione dell’Irap e la rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi per i titolari di partita Iva. Mentre le tasse sul lavoro dovrebbero subire una riduzione. L’attesa si concentra sulla modifica dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche, l’Irpef – ricordiamo che si tratta di un’imposta sul reddito progressiva -, la tassa aumenta proporzionalmente rispetto all’incremento del reddito. Il contribuente versa in relazione a degli scaglioni di reddito nei quali rientra. Tra le maggiori novità delle linee guida c’è una riduzione allo scaglione Irpef “di mezzo”, ossia quei redditi medi, che sono stati in questi anni erosi. Gli interventi sull’Irpef riguarderanno anche la razionalizzazione delle detrazioni fiscali, che potrebbero trasformarsi in spese pubbliche ed essere riconosciute – su base volontaria – come erogazioni dirette in caso di pagamento con carte o bancomat.
NO MICRO TASSE
Attenzione è stata dedicata alle semplificazioni così come chiesto coralmente da tutti imprese e cittadini. Ci saranno nuovi strumenti per contrastare l’evasione fiscale mentre si prevede un ritocco dell’Iva. In tema di riduzioni e cancellazioni saranno abolite le micro tasse.
Due temi sono usciti invece dalle linee guida come la rivisitazione della patrimoniale e la proposta del Pd su valori catastali, ipotesi che è stata bocciata dallo stesso premier.
STOP IRAP C’E’ L’IRES
Andrà in soffitta l’imposta regionale sulle attività produttive, l’Irap sostituita e aggiornata dall’Ires, imposta sui redditi delle società. Si riaffaccia, anche per le aziende l’imposta sul reddito d’impresa, rimasta nel cassetto e che potrebbe tornare di scena. Con la possibilità per le imprese di optare per l’applicazione di un’aliquota proporzionale, a condizione che l’utile prodotto sia rinvestito in azienda.
PARTITE IVA
È prevista la rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi per le partite Iva e i lavoratori autonomi. Così come la cancellazione della scadenza del 30 novembre. Sarà possibile su base opzionale, il versamento del saldo e del primo acconto in sei rate mensili di uguale importo da luglio a dicembre dello stesso anno, nonché il versamento del secondo acconto in un’unica soluzione entro il 31 gennaio dell’anno seguente o in sei rate mensili di pari importo da gennaio a giugno dell’anno seguente. Contestualmente verrebbe eliminata o ridotta la ritenuta d’acconto