“Sappiamo dai dati che cresce l’Rt (indice di replicazione ndr) dei casi sintomatici e, di pari passo, sta salendo anche l’Rt delle ospedalizzazioni. Sappiamo che nei vaccinati con ciclo completo le probabilità di infettarsi e sviluppare la malattia grave si riducono fortemente. Mentre invece sulle persone non protette dal vaccino o che hanno ricevuto una sola dose, gli effetti del virus possono essere severi”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato Tecnico-Scientifico, Silvio Brusaferro. Un vaccinato “è altamente protetto ma non si può escludere che possa contrarre il virus e trasmetterlo. Ecco perché è importante che anche i vaccinati seguano il principio di massima precauzione e indossino la mascherina nei luoghi dove è indicata”, sottolinea. “Man mano che si andrà avanti con le vaccinazioni aumenteranno le possibilità di mantenere e consolidare le aperture conquistate. Siamo ancora in tempo per non tornare indietro – prosegue -.
La scommessa è garantire che il virus circoli sempre meno e questo si può ottenere solo se la popolazione aderisce in massa e rapidamente alla campagna di immunizzazione”. Gli ultra 60enni che si tengono lontani dal vaccino sono almeno 2,4 milioni. “Dal punto di visto tecnico scientifico l’importante è raggiungerli, ideale sarebbe poterlo fare attraverso la consapevolezza – sottolinea il presidente dell’Iss -. La scelta degli strumenti per arrivare a questo risultato esula dalle nostre competenze di tecnici, è di natura politica. Tutti dovrebbero essere protagonisti di questa azione di convincimento: medici di famiglia, farmacisti, il personale sanitario. Ricordiamo che è cruciale agire in tempi rapidi. Adesso disponiamo in quantità sufficienti di dosi. Dobbiamo essere consapevoli che solo il vaccino ci trierà fuori dalla crisi creando condizioni sfavorevoli alla circolazione del virus. È l’unica via per riprendere una nuova normalità. Non ci sono alternative”.