0

Migranti: i corridoi umanitari, unica strada per interrompere il traffico di esseri umani

giovedì, 15 Luglio 2021
1 minuto di lettura
Trentaquattro profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo sono arrivati  a Fiumicino grazie ai corridoi umanitari resi possibili da un protocollo firmato dalla Comunità di Sant’Egidio e il ministero dell’Interno il 22 settembre 2020. Appartenenti a tredici nazionalità (tra cui Afghanistan, Mali, Congo, Somalia e Siria), potranno essere accolti nel nostro Paese secondo questa via, ormai consolidata e di successo, che dal febbraio 2016 ha permesso di giungere in sicurezza, al riparo dai trafficanti di esseri umani, oltre 3.700 persone in Italia, Francia, Belgio e Andorra. Tra loro anche 8 minori non accompagnati e 7 neomaggiorenni che hanno compiuto 18 anni nelle scorse settimane.
I CORRIDOI PER SPEZZARE IL GIOCO DEI TRAFFICANTI
Anche il Centro Astalli da tempo sostiene l’efficacia di questa modalità di ingressi, chiedendo che tutti gli Stati dell’Unione Europea accolgano in modo proporzionale i migranti forzati attraverso la gestione strutturale e sistematica di canali umanitari e visti di ingresso che diventino finalmente alternativa e deterrente al traffico di esseri umani. “Le diverse esperienze di corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, della Federazione delle Chiese Evangeliche, della Caritas italiana dimostrano che accogliere uomini e donne in fuga dalla guerra è possibile – ha commentato per La Discussione la buona notizia Donatella Parisi, responsabile comunicazione del Centro di Padre Ripamonti -. Dare protezione a chi si trova in contesti di crisi umanitarie è un dovere internazionale. Accoglierli in sicurezza e dignità è urgente e necessario per spezzare il giogo di trafficanti di esseri umani che hanno reso il Mare Nostrum un mare di morte”.
ACCOLTI DALLE FAMIGLIE DI VOLONTARI E DI ALCUNI COMUNI TOSCANI
Gli ultimi arrivati sono ragazzi e ragazze, in Grecia già dal 2019, che hanno avuto viaggi molto difficili attraverso l’Asia, l’Africa o il Medio Oriente, subendo maltrattamenti, sfruttamento e violenza. I minori saranno accolti presso famiglie della Associazione Comunità Papa Giovanni XXII e presso strutture di tipo familiare di alcuni comuni toscani (Livorno, Pisa, Scandicci) che, insieme alla rete dei tutori volontari della Toscana, senza avvalersi dei fondi statali, hanno offerto la loro disponibilità. Tutti i profughi hanno cominciato il loro percorso di integrazione già in Grecia, preparandosi alla partenza studiando l’italiano con un’insegnante della Comunità di Sant’Egidio che si è collegata quotidianamente per le lezioni di lingua online.

Cristina Calzecchi Onesti

Giornalista ed esperta di comunicazione aziendale. Dopo esperienze in tutta la comunicazione, dagli uffici stampa alle Relazioni esterne, ai Rapporti istituzionali, per quasi dieci è stata assistente parlamentare, portavoce e spin doctor alla Camera e al Senato. Da sempre si occupa di politica, sociale, diritti civili e ambiente.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Reati ambientali: Campania e Roma le peggiori

Continuano ad aumentare i reati contro l’ambiente ad opera di…

L’inflazione non spaventa se la crescita galoppa

La riduzione degli stimoli monetari non ha provocato scossoni sui…