Ha solo nove anni e ha già vinto il titolo “Il più bel bambino della Sicilia” e adesso è finalista alla nazionale. ma non scriviamo per dire questo ma solo per essere stato il “personaggio” n.1 che a Monreale ha aperto i lavori del Convegno Nazionale sul tema “testimoni credibili una cultura della vita sul sentiero del mondo “.
Si chiama Antonino Caponnetto, si proprio come il magistrato coordinatore del pool antimafia che a Palermo dopo le stragi del 1992 chiamò a se vicino falcone e Borsellino per contrastare “cosa nostra “. Il piccolo Antonino Caponneto sa di portare un nome e un cognome noto in tutto il panorama culturale della legalità e lo sottolinea ogni volta che il suo e’ un cognome e un nome “particolare “.
Antonino Caponnetto viene invitato a prendere posto vicino al microfono dove è collocato il leggio del Palco di rappresentanza. E’ piccolo e allora ecco che il vice presidente del Parlamento della Legalità internazionale Salvatore Sardisco pensa bene di farlo salire su una sedia. Lui accetta dopo aver abbracciato virtualmente il suo amico generale di corpo d’armata Carmine Lopez, generale interregionale dell’Italia sud /occidentale della guardia di finanza e presidente onorario del movimento presente alla cerimonia. Voce decisa, mano in tasca e con l’altra tiene un foglio e dice “Mi aiutate a costruire un mondo più pulito:- mi aiutate a dire a quelli che hanno il portafoglio pieno di soldi che giocare con noi è gratis? Mi aiutare a colorare un mondo senza violenza ma solo tanta pace, fratellanza e solidarietà? Noi siamo bambini e non ci piace un mondo pieno di odio, di arroganti e cattivi. Noi bambini non siamo stupidi: sappiamo distinguere chi ci vuole bene e chi no. Aiutatemi a realizzare un bel disegno ricco di pace, fratellanza e gioia. Noi bambini ne abbiamo tutto il diritto”. L’applauso parte spontaneo ed è lungo e sentito.
Antonino guarda e accenna timidamente un sorriso mentre ci si abbraccia con lo sguardo e si cerca di continuare a chiedere “un mondo più umano ricco di gente vera, bella semplice e di cuore. Antonino e’ fiero del suo discorso e dice a papa’ Salvatore che non vuole perdersi neanche un appuntamento con il parlamento della legalità internazionale anche se ogni volta deve farsi tre ore di strada per raggiungere Monreale visto che abita a Paterno’ in provincia di Catania. “Non mi interessa- dice salutando tutti e rientrando a casa- io credo nel parlamento della legalità internazionale e voglio dare il mio contributo anche se sono un bambino di nove anni “.