Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato pari a 746.146, il valore più alto registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra. Rispetto alla media 2015-2019 si sono avuti 100.526 decessi in più (15,6% di eccesso).
È quanto si legge nel Rapporto annuale dell’Istat, illustrato alla Camera, dal presidente, Gian Carlo Blangiardo. La speranza di vita alla nascita, per il complesso della popolazione (maschi e femmine insieme), scende a 82 anni nel 2020, ben 1,2 anni sotto il livello del 2019.
Per osservare un valore analogo occorre risalire al 2012. Gli uomini sono più penalizzati: la loro speranza di vita alla nascita si abbassa di 1,4 anni, a 79,7 anni, mentre per le donne scende di un anno, a 84,4 anni, ampliando così il differenziale di genere.
Prendendo in considerazione le classi di età, il contributo più rilevante all’aumento dei decessi del 2020 rispetto alla media degli anni 2015-2019 è dovuto all’incremento dei morti ultraottantenni, che spiega il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo. In totale sono decedute 486.255 persone oltre gli 80 anni (76.708 in più rispetto al quinquennio di riferimento).