lunedì, 16 Dicembre, 2024
Economia

Cud Inps sbagliato, pensionati a rischio multa. Confconsumatori: deve essere l’istituto a rimborsare l’errore burocratico

Altro che pagare una sanzione di 25 euro, al contrario dovranno essere i pensionati a richiedere un indennizzo di 50 euro per un errore commesso dall’Inps. È la storia di una svista burocratica che sta penalizzando numerosi pensionati. Questa la vicenda raccontata da Confconsumatori che si è impegnata come parte attiva nel chiedere gli indennizzi.

“Nel mese di novembre e dicembre un numero per ora imprecisato di pensionati ha ricevuto lettere dell’Inps contenenti certificazioni Cud dell’anno 2020 rettificate, ovvero che sostituivano le precedenti a suo tempo inviate”, riferisce la Confederazione, “Dal momento che la rettifica è pervenuta oltre la scadenza del 10 dicembre, i pensionati interessati devono presentare una certificazione integrativa entro marzo, per la quale è prevista una sanzione”. In altri versi i pensionati sono tenuti a pagare per un errore commesso dagli altri, così la Confconsumatori ha scritto una lettera all’Inps e al Mef per chiedere chiarimenti e l’adozione di opportune misure correttive al fine di evitare sanzioni e prevedere indennizzi per i soggetti danneggiati”. L’iniziativa della Confederazione parte dal fatto che l’Inos ha chiesto nelle lettere inviate ai pensionati che dovranno attivarsi per fare una rettifica.

“La rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica, nella quale le somme certificate non corrispondevano a quelle effettivamente erogate o trattenute dall’Inps nel 2019”. La nuova certificazione unica, tuttavia, spiega la Confconsumatori, è pervenuta successivamente alla data del 10.12.2020 entro la quale la dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente essere inviata. A fronte di ciò, stante il riconosciuto ma non meglio specificato errore da parte dell’Inps, i destinatari della vaneggerà si vedono costretti, entro il mese di marzo 2021, a presentare una dichiarazione integrativa per la quale è prevista una sanzione di euro 25. “Qualora non provvedessero entro tale termine”, spiega la Confconsumatori, “potrebbero essere sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi”. Insomma i pensionati sono costretti a pagare per un errore altrui.

Per questi motivi la Confconsumatori ha invitato l’Inps a spiegare i motivi dell’errore massivo scusandosi con i pensionati; l’associazione ha altresì invitato il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate ad acconsentire alla riapertura dei termini per la presentazione delle denunce dei redditi senza alcuna sanzione. Non solo la Confederazione ha chiesto a sua volta un indennizzo di 50 euro all’Inps da fare a tutti i pensionati che hanno ricevuto il Cud sbagliato.

“Parimenti Confconsumatori invita l’Inps”, conclude la nota, “a riconoscere un equo quanto automatico indennizzo di euro 50,00 da corrispondersi ai pensionati a titolo di risarcimento per il disagio connesso ai nuovi indispensabili accessi presso gli uffici di caf o di commercialisti oltre tutto in un momento epidemico come quello attuale”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Caselli: Mafia 2020 e “tagliando normativo”

Tommaso Marvasi

Stranieri e abbandono scolastico, una sfida per la scuola italiana

Rosaria Vincelli

L’inps fa cinquina sulla ruota del Parlamento

Domenico Turano

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.