Netanyahu è partito dall’aeroporto Ben Gurion senza giornalisti al seguito e senza rilasciare dichiarazioni, per incontrare in Florida il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un clima segnato da crescenti pressioni internazionali e da un fronte interno sempre più instabile. Per Netanyahu, l’obiettivo sarà arginare il pressing americano su Gaza e ricomporre una linea comune con Washington, mentre Trump punta ad arrivare ai prossimi appuntamenti internazionali con segnali concreti di stabilizzazione.
Al centro dei colloqui di oggi con Trump ci sarà innanzitutto il futuro della Striscia di Gaza e l’avvio della seconda fase del cessate il fuoco promosso da Washington. Il piano statunitense prevede l’istituzione di un governo tecnocratico palestinese, supervisionato da un Consiglio di pace a guida americana, e il dispiegamento di una forza internazionale di stabilizzazione, con un graduale ritiro dell’Idf dalla Striscia. Israele e Hamas, tuttavia, non hanno ancora firmato formalmente la seconda fase dell’accordo e si accusano reciprocamente di violazioni della prima: Hamas non ha restituito il corpo di un ostaggio, mentre Israele continua a limitare l’apertura del valico di Rafah.
Accanto a Gaza, il vertice affronterà anche le minacce provenienti dall’Iran e da Hezbollah. Il leader del movimento sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha respinto ieri le richieste di disarmo, definendole “illogiche” alla luce dei continui raid israeliani sul Libano. Secondo Qassem, Stati Uniti e Israele starebbero tentando di mettere il Paese dei Cedri sotto tutela, mentre Beirut dovrebbe invece “riconquistare la propria sovranità”.
Un ulteriore elemento di attrito riguarda il Somaliland. Il recente riconoscimento del territorio separatista da parte di Israele, primo Paese membro dell’Onu a compiere questo passo, ha provocato una dura reazione della Somalia e di gran parte della comunità internazionale. Il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha definito la decisione una minaccia alla sicurezza regionale e una violazione della sovranità nazionale.
L’Unione Europea ha ribadito il proprio sostegno all’integrità territoriale somala, invitando al dialogo. In controtendenza, Taiwan ha invece salutato positivamente la mossa israeliana, parlando di una possibile cooperazione trilaterale fondata su valori democratici condivisi.
Cisgiordania e tensioni interne
Sul fronte interno israeliano, il clima resta incandescente. In Cisgiordania si sono moltiplicati gli attacchi dei coloni contro villaggi palestinesi, con incendi di veicoli, graffiti razzisti e nuove restrizioni alla libertà di movimento. L’Idf ha condotto operazioni nell’area di Jenin, mentre fonti palestinesi denunciano sfollamenti forzati e demolizioni di abitazioni. Secondo le Ong israeliane e i dati Onu, la violenza dei coloni è aumentata in modo significativo dal 7 ottobre 2023, in un contesto di quasi totale impunità giudiziaria.
A ciò si aggiungono le tensioni sociali all’interno di Israele. Ieri manifestazioni degli ultraortodossi hanno bloccato l’autostrada 4 nei pressi di Bnei Brak, a est di Tel Aviv, per protestare contro gli arresti di giovani haredi renitenti alla leva. Le proteste, indette dalla Fazione di Gerusalemme, hanno riacceso lo scontro con le forze di sicurezza. Nel Negev, invece, la visita del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir in un villaggio beduino è sfociata in scontri con la polizia e arresti, sullo sfondo dell’operazione “Nuovo Ordine” lanciata contro la criminalità nelle comunità beduine.
Scandalo Qatargate
A complicare ulteriormente il quadro è lo scandalo Qatargate. Secondo il Times of Israel, un gruppo di hacker iraniani avrebbe violato il telefono del capo dello staff di Netanyahu, Tzachi Braverman, annunciando la pubblicazione di materiali legati ai presunti rapporti tra consiglieri del premier e il Qatar. L’ufficio del primo ministro ha smentito ogni violazione, ma l’inchiesta alimenta lo scontro politico. L’ex premier Naftali Bennett ha accusato Netanyahu di “tradimento”, mentre anche nel Likud emergono crepe e critiche interne.



