Mentre il quadro diplomatico resta segnato da una profonda distanza tra le parti, il Natale non ha portato alcuna tregua alle ostilità in Ucraina. Da un lato l’Unione europea, per voce della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ribadisce che il sostegno a Kiev continuerà “per tutto il tempo necessario”; dall’altro il presidente Volodymyr Zelensky ha reso noti i contenuti di un Piano articolato in venti punti e ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a collaborare con gli Stati Uniti, sottolineando però che ogni percorso negoziale dovrà preservare la sovranità e la sicurezza del Paese.
Tra gli elementi più discussi del Piano figura l’ipotesi di una zona “libera” a est, che Kiev immagina come area demilitarizzata e sotto garanzie internazionali. Parallelamente, sul fronte politico interno, secondo un recente sondaggio citato dai media di Kiev, il presidente manterrebbe oggi il primato nelle intenzioni di voto con circa il 30 per cento dei consensi, ma risulterebbe sconfitto in un eventuale ballottaggio contro l’ex comandante in capo delle Forze armate Valerii Zaluzhnyi.
Sul piano militare, la notte di Natale è stata segnata da nuovi attacchi russi. Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha accusato Mosca di portare avanti un “genocidio”, denunciando bombardamenti su infrastrutture civili ed energetiche in diverse regioni. In particolare, Odessa è tornata al centro dei raid, con un attacco al porto che ha causato almeno un morto e diversi feriti, oltre a incendi e danni a edifici amministrativi e magazzini. Colpite anche aree delle regioni di Kharkiv, Chernihiv, Zaporizhzhia e Sumy, lasciando migliaia di persone senza elettricità, acqua e riscaldamento in pieno inverno.
Lʼappello del Papa
In questo contesto, dal Vaticano è arrivato un appello alla pace. Nel messaggio natalizio Urbi et Orbi, Papa Francesco ha chiesto che “si arresti il fragore delle armi” e che Mosca e Kiev trovino il coraggio di dialogare in modo sincero e diretto, affidando al “Principe della Pace” il futuro dell’intero continente europeo.
Sul fronte diplomatico, il Cremlino ha confermato di stare analizzando i risultati dei colloqui avuti a Miami tra l’inviato russo Kirill Dmitriev e la delegazione statunitense guidata da Steve Witkoff, con la partecipazione anche di Jared Kushner. Il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha parlato di un’analisi in corso del materiale trasmesso al presidente Vladimir Putin, senza anticipare decisioni. Mosca ha inoltre smentito, tramite la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, le indiscrezioni di Bloomberg su una richiesta russa di modifiche sostanziali al Piano Usa, definendole “fake news”.
Segnali dal Cremlino
Intanto, il Cremlino continua a inviare segnali anche sul piano politico e militare. Putin ha confermato che non terrà neppure quest’anno il tradizionale discorso all’Assemblea federale, nonostante l’obbligo costituzionale, mentre sul piano internazionale ha ribadito la solidità dell’asse con Pyongyang, inviando un messaggio di auguri al leader nordcoreano Kim Jong-un e parlando di “amicizia invincibile” e “fratellanza militante” tra Russia e Corea del Nord.
Sul terreno, la tensione resta alta anche lontano dall’Ucraina. Bombardieri strategici russi Tu-95MS hanno sorvolato le acque neutrali del Mare di Barents e del Mare di Norvegia, scortati da caccia russi e seguiti, secondo Mosca, da jet “stranieri”. Nella stessa notte, le difese aeree russe hanno dichiarato di aver intercettato 141 droni ucraini su diverse regioni della Federazione, mentre Kiev ha rivendicato attacchi contro obiettivi energetici russi, tra cui depositi di petrolio nel porto di Temryuk, nel sud della Russia.



