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Sud Kivu, l’offensiva dell’M23 sostenuta dal Ruanda provoca oltre 400 vittime civili

venerdì, 12 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

Oltre 400 civili sono stati uccisi nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in seguito all’intensificarsi dell’offensiva del gruppo armato M23, sostenuto dal Ruanda. Lo riferiscono fonti regionali, che parlano di un’operazione su larga scala nella provincia del Sud Kivu, con epicentro nella città strategica di Uvira, caduta giovedì scorso sotto il controllo dei ribelli. L’attacco rappresenta una grave violazione del cessate il fuoco firmato appena una settimana fa a Washington, con la mediazione degli Stati Uniti. Secondo le autorità congolesi, tra le vittime si contano donne e bambini, mentre migliaia di persone sono in fuga verso il confine con il Burundi. Il governo di Kinshasa accusa Kigali di aver dispiegato forze speciali a sostegno dell’M23, alimentando una crisi diplomatica già tesa. La cattura di Uvira ha sollevato timori per un’espansione del conflitto verso sud, con il rischio di destabilizzare anche il Burundi. Luvungi e Sange, altri centri nevralgici della regione, sono caduti nei giorni scorsi, mentre l’esercito congolese appare in ritirata. Testimoni parlano di colonne di civili in marcia, con bambini avvolti in coperte militari e famiglie costrette a lasciare tutto. Il gruppo M23, già protagonista di sanguinose offensive nel Nord Kivu, è accusato di crimini contro l’umanità e di aver violato sistematicamente gli accordi di pace. La sua rinascita militare, sostenuta da Kigali, mette in discussione la tenuta dell’intero processo di stabilizzazione nella regione dei Grandi Laghi. La comunità internazionale ha condannato l’escalation, ma finora non sono giunti segnali concreti di intervento. Intanto, il Sud Kivu piange le sue vittime, mentre il conflitto continua a divorare vite e speranze.

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