La tranquillità del campus della Kentucky State University è stata infranta da una sparatoria che ha provocato la morte di uno studente e il ferimento di un altro. L’episodio, avvenuto nella tarda serata di lunedì, ha scosso la comunità accademica e riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle università americane. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, la sparatoria si è verificata in un’area residenziale del campus. Le circostanze restano ancora poco chiare: la polizia ha confermato di aver avviato un’indagine, ma non ha fornito dettagli sull’identità del sospetto né sul movente. L’unico dato certo è la gravità dell’accaduto: un giovane ha perso la vita, mentre un altro è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove versa in condizioni stabili. Il presidente dell’università ha espresso “profondo dolore” per la tragedia, assicurando piena collaborazione con le forze dell’ordine e annunciando il rafforzamento delle misure di sicurezza. Le lezioni sono state sospese per consentire agli studenti di elaborare quanto accaduto e partecipare a momenti di commemorazione. La sparatoria ha immediatamente attirato l’attenzione dei media nazionali, inserendosi in un quadro più ampio di violenze armate che continuano a colpire gli Stati Uniti. Per la Kentucky State University, storica istituzione fondata nel 1886 e punto di riferimento per la comunità afroamericana, l’episodio rappresenta una ferita profonda e un campanello d’allarme. Mentre le indagini proseguono, la comunità accademica si stringe attorno alle famiglie delle vittime. La speranza è che la giustizia possa fare chiarezza, ma intanto resta l’angoscia di un campus che da oggi porta il segno indelebile della violenza.



