Il Parlamento britannico ha approvato una nuova normativa nell’ambito dell’Animal Welfare Bill, con l’obiettivo di contrastare il contrabbando di animali domestici e rafforzare la protezione di cani e gatti. La legge, presentata come un passo epocale per la tutela degli animali, introduce regole più stringenti per l’allevamento, l’importazione e la vendita di cuccioli. Tra le principali misure figurano: divieto di importazione di cuccioli sotto le 15 settimane di età, per ridurre il traffico illegale e garantire condizioni di crescita più sicure; microchippatura e registrazione obbligatoria per tutti gli animali domestici, così da rendere più difficile la circolazione di esemplari non tracciati; sanzioni più severe per chi commercia animali senza licenza o in condizioni non conformi agli standard di benessere; divieto di tenere primati come animali da compagnia, ampliando la protezione anche alle specie selvatiche. Il governo ha sottolineato che la nuova legge mira a colpire il fenomeno del puppy smuggling, un mercato nero che negli ultimi anni ha visto crescere l’importazione illegale di cuccioli dall’Europa orientale. Secondo le stime, migliaia di animali entrano ogni anno nel Regno Unito attraverso reti criminali, spesso in condizioni di malnutrizione e privi di cure veterinarie. Le associazioni animaliste hanno accolto con favore la riforma, definendola “una svolta storica” per la protezione degli animali. Gli analisti ritengono che la legge possa avere un impatto significativo anche sul mercato europeo, dato che il Regno Unito rappresenta uno dei principali sbocchi per il commercio di animali da compagnia. La cooperazione con l’UE sarà cruciale per garantire l’efficacia delle nuove misure. Con questa riforma, la Gran Bretagna si posiziona tra i Paesi più avanzati nella lotta al contrabbando di animali, rafforzando al tempo stesso la percezione degli animali come esseri senzienti e titolari di diritti giuridici.



