Momenti di panico alla COP30, il vertice globale sul clima in corso in Brasile, dove un incendio ha costretto all’evacuazione immediata del centro congressi Hangar Convenções, sede principale dei negoziati. Le fiamme si sono sprigionate intorno alle 11:30 ora locale, durante una sessione plenaria dedicata alla transizione energetica, provocando l’interruzione dei lavori e l’evacuazione di oltre 3.000 delegati. Secondo le autorità locali, l’incendio sarebbe partito da un cortocircuito in una delle aree tecniche del padiglione nord. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente, riuscendo a contenere le fiamme in meno di un’ora. Non si registrano feriti gravi, ma sette persone sono state trasportate in ospedale per sintomi da inalazione di fumo. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che si trovava in un edificio adiacente per un incontro bilaterale con la delegazione indiana, è stato evacuato in sicurezza. “La situazione è sotto controllo,” ha dichiarato il portavoce del governo. “Ma l’incidente dimostra quanto sia urgente investire anche nella sicurezza delle infrastrutture che ospitano eventi globali.” Le sessioni negoziali sono state sospese per l’intera giornata, mentre gli organizzatori valutano il trasferimento temporaneo dei lavori in una struttura alternativa. Il segretariato ONU per il clima ha espresso “profonda preoccupazione” e ha assicurato che “la conferenza riprenderà al più presto, con tutte le garanzie necessarie”. L’incidente ha avuto ripercussioni anche sul piano diplomatico: alcuni incontri chiave, tra cui quello tra Cina e Unione Europea sul fondo climatico, sono stati rinviati. La ministra brasiliana dell’Ambiente Marina Silva ha definito l’episodio “un duro colpo, ma non un ostacolo insormontabile”. Intanto, la comunità internazionale ha espresso solidarietà al Brasile. Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha dichiarato: “Il clima non può aspettare. E nemmeno la nostra determinazione.”



