Mentre Donald Trump ammetteva ieri sera, in una intervista a Gb News che sperava di risolvere rapidamente il conflitto in Ucraina “in virtù della buona relazione” con Vladimir Putin, sul campo la situazione di Kiev continua a peggiorare. Le sue parole arrivano mentre l’esercito russo avanza su più fronti e l’Ucraina subisce nuovi bombardamenti su tutto il suo territorio. La commissaria europea Kallas ha reso pubblico un dato impressionante: gli attacchi russi si rivolgono nel 93% dei casi contro obiettivi civili. Sul piano diplomatico e militare, a Berlino si è riunito il gruppo E5 (Francia, Regno Unito, Italia, Polonia e Germania). Il ministro italiano Guido Crosetto ha commentato gli attacchi ai civili da parte di Mosca spiegando “non c’è nulla di militare”, e ha definito “assurdo” interrompere i sostegni: l’Italia, ha detto, invierà anche generatori elettrici per l’inverno. Un messaggio che contrasta con le recenti dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini, secondo cui Roma non potrebbe permettersi di finanziare la guerra “per altri cinquant’anni”. Alle parole di Crosetto ha fatto eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha annunciato l’arrivo di un nuovo pacchetto di aiuti per Kiev, già comunicato al Copasir.
La crisi umanitaria resta grave. Secondo il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, i bombardamenti su Kiev hanno danneggiato trenta abitazioni, colpendo “ospedali, case e infrastrutture energetiche.” Sybiha ha chiesto l’attuazione urgente delle misure discusse nel G7, tra cui nuove forniture militari e la decisione sul congelamento dei beni russi.
Ma intanto nelle ultime ore Mosca ha conquistato Yablukove, un altro piccolo centro della regione di Zaporizhzhia, e ha intensificato la pressione sulla roccaforte di Pokrovsk, dove le truppe russe avrebbero penetrato ulteriormente il perimetro urbano. Secondo l’esperto Andrey Marochko, vicino alle autorità separatiste, le forze ucraine sarebbero ormai accerchiate anche nell’area di Dimitrov (Myrnohrad), nel Donetsk. Parallelamente, l’aviazione russa ha colpito Dnipro e diversi comuni della regione di Nikopol: si registrano un morto e almeno un ferito, oltre a edifici danneggiati e incendi.
Ferrovia nel mirino
L’offensiva non si ferma nemmeno contro le infrastrutture critiche. Da settimane Mosca prende di mira la rete ferroviaria ucraina, fondamentale per il trasporto di merci, civili e aiuti militari: secondo il Guardian, gli attacchi sono triplicati negli ultimi tre mesi, con oltre 800 colpi contro la rete dall’inizio dell’anno e danni pari a un miliardo di dollari.
La capitale resta uno degli obiettivi principali. La notte tra il 13 e il 14 ottobre Kiev è stata colpita da uno dei bombardamenti più violenti dall’inizio della guerra: almeno sei morti e decine di feriti, grattacieli e strutture civili devastati, quartieri al buio. Raid anche su Odessa, dove due persone sono rimaste uccise in un mercato di Chornomorsk. Le autorità locali parlano di tracce di 430 droni e 18 missili russi in poche ore.
Kiev ha risposto colpendo in profondità il territorio russo. Droni ucraini hanno centrato una raffineria a Ryazan, circa 200 chilometri da Mosca, provocando un incendio. Nei giorni precedenti erano stati danneggiati il porto petrolifero di Novorossijsk e una nave ormeggiata, costringendo a bloccare temporaneamente le esportazioni di greggio. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato l’uso di nuovi missili da crociera di produzione nazionale, i Long Neptune.



