La Bbc ha ufficialmente presentato le proprie scuse al presidente Usa, Donald Trump, per la modifica non autorizzata di un’intervista contenuta nel documentario ‘Panorama’, trasmesso lo scorso settembre. Il servizio pubblico britannico ha ammesso che “alcuni passaggi sono stati alterati in modo da modificare il contesto originale”, ma ha escluso qualsiasi responsabilità legale, rifiutando la richiesta di risarcimento avanzata dal team legale di Trump. L’intervista, registrata nel 2020 e riproposta nel programma investigativo, era stata montata in modo da suggerire un coinvolgimento diretto del presidente in alcune decisioni controverse legate alla pandemia. Secondo i legali di Trump, il montaggio “ha distorto gravemente le sue parole, attribuendogli intenzioni e dichiarazioni mai espresse”. La Bbc, pur riconoscendo l’errore, ha definito il caso “un incidente editoriale” e ha sostenuto che “non vi è stato alcun intento diffamatorio”. Ma per Trump, si tratta di “un attacco deliberato alla verità e alla mia reputazione”. In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, il presidente ha dichiarato: “La Bbc ha ammesso di aver manipolato il mio pensiero. Ora deve assumersi la responsabilità. Non basta dire ‘ci dispiace’.” Il caso ha suscitato reazioni anche nel Regno Unito, dove alcuni parlamentari conservatori hanno chiesto un’indagine interna sull’operato della redazione di Panorama. “Se un servizio pubblico altera le parole di un capo di Stato, siamo davanti a una grave violazione dell’etica giornalistica,” ha dichiarato Sir Malcolm Evans, membro del comitato per le comunicazioni. Per i sostenitori di Trump, l’episodio è l’ennesima prova di un sistema mediatico ostile, pronto a manipolare i fatti per danneggiare il presidente. Per la Bbc, invece, si tratta di una “svista” che non giustifica un risarcimento milionario. Ma il messaggio di Trump è chiaro: “Non resterò in silenzio davanti alla disinformazione. La verità non si monta.”



