0
Papa Leone XIV

Leone XIV: “I più piccoli manipolabili dagli algoritmi. Serve un Patto educativo”

Papa Leone XIV incontra le delegazioni di educatori, studenti e ricercatori, intervenendo sul tema dell’impatto dell’intelligenza artificiale nei percorsi formativi
venerdì, 14 Novembre 2025
2 minuti di lettura

Si è svolto ieri mattina in Vaticano l’incontro dedicato al rapporto tra scuola, tecnologie emergenti e responsabilità educativa. Il Papa ha aperto la sessione ricordando come l’intelligenza artificiale stia trasformando in profondità il modo di apprendere e di accedere alle informazioni. Ha avvertito però che questo cambiamento richiede uno sguardo vigile da parte degli adulti, in particolare quando si parla di bambini e adolescenti. “Bisogna tutelare la dignità e il benessere dei più piccoli”, ha affermato, spiegando che i giovani sono “particolarmente vulnerabili alla manipolazione attraverso gli algoritmi”. Per “algoritmo” il Papa ha chiarito che si intende il meccanismo con cui una piattaforma decide quali contenuti mostrare a un utente, spesso influenzandone inconsapevolmente comportamenti e preferenze.

L’IA come strumento utile ma non neutrale

Nel corso dell’intervento Leone XIV ha riconosciuto che l’intelligenza artificiale può offrire nuove opportunità nella didattica, dalla personalizzazione dell’apprendimento alla semplificazione di alcune attività di ricerca. Ha però precisato che, come ogni tecnologia, non è neutrale e riflette le logiche di chi la progetta. Per aiutare i presenti ha fornito una definizione semplice dei cosiddetti “sistemi di apprendimento automatico”, spiegandoli come programmi che imparano dai dati e producono risposte o previsioni in base agli schemi che individuano. Proprio per questo, ha spiegato, occorre comprendere da dove provengano tali dati e quali effetti possano avere sull’autonomia degli studenti.

L’educazione non può ridursi a un flusso di informazioni

Il Pontefice ha ricordato che l’educazione non coincide con la semplice trasmissione di nozioni. Ha citato passaggi del Magistero che descrivono la scuola come un luogo in cui si impara a diventare persone capaci di giudizio, responsabilità e relazione. “L’intelligenza artificiale può aiutare ma non può sostituire la presenza del docente”, ha aggiunto. Ha sottolineato che il legame umano tra insegnante e studente non è replicabile da alcun software e che l’apprendimento richiede confronto, domande, errori e correzioni condivise. Ha invitato a non confondere l’accumulo di informazioni con la formazione del pensiero critico, una distinzione che ha definito “decisiva”.

Giovani e nuovi rischi digitali

Una parte ampia del discorso è stata dedicata ai rischi che l’intelligenza artificiale può comportare per la crescita degli adolescenti. Il Papa ha parlato di “esposizione precoce” a contenuti che possono influenzare lo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale dei ragazzi. Ha ricordato che alcuni sistemi utilizzano tecniche di profilazione, ovvero metodi che raccolgono informazioni sul comportamento degli utenti per proporre contenuti su misura. Una pratica che può risultare utile ma che, ha avvertito, rischia di limitare la libertà di scelta dei più giovani e di incanalarli in percorsi informativi ristretti. Per questo ha ribadito che la vigilanza non è censura ma responsabilità educativa.

La necessità di regole e di un “patto educativo”

Nel proseguo dell’incontro Leone XIV ha parlato del bisogno di una regolamentazione trasparente dell’IA, chiedendo criteri chiari che garantiscano il rispetto della persona. Ha citato esperienze già avviate in diversi Paesi, dove scuole e istituzioni stanno elaborando linee guida per definire come, quando e con quali obiettivi utilizzare queste tecnologie. Ha definito questo processo un “patto educativo”, un impegno condiviso tra famiglie, docenti e sviluppatori per assicurare che l’innovazione sia davvero al servizio della comunità. Ha invitato a evitare sia l’entusiasmo acritico sia il rifiuto totale, lavorando invece a un equilibrio che salvaguardi i minori.

L’appello finale alla responsabilità collettiva

Al termine dell’incontro Papa Leone XIV ha rivolto un appello a tutti coloro che operano nel mondo dell’educazione e della tecnologia. Ha chiesto di collaborare per garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata come strumento di crescita e non come fattore di esclusione. “La tecnologia può aprire strade nuove ma non può sostituire il cuore umano”, ha detto. Ha infine invitato i presenti a non dimenticare che il progresso richiede sempre attenzione, consapevolezza e cura verso i più fragili. L’udienza si è conclusa con i saluti ai partecipanti e con una benedizione rivolta in modo particolare agli studenti e ai loro insegnanti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

“World Wine Pro” alla ricerca di giovani talenti in ambito Sales

Dopo la 24ORE Business School di Milano e la Scuola…

“The Art Room by Samsung”, in sei opere il connubio tecnologia-arte

Per accedere all'articolo completo devi essere abbonato ad uno dei…