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L’Italia ricorda la caduta del Muro di Berlino. Meloni: “Una nuova alba di libertà e democrazia”

In tutta Europa si è celebrato l’anniversario dell’abbattimento del Muro di Berlino, simbolo della fine di una divisione che per 28 anni separò non solo una città, ma due mondi contrapposti
lunedì, 10 Novembre 2025
3 minuti di lettura

Si è celebrato ieri il trentaseiesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricordato l’evento con un messaggio su X, definendolo «non solo l’abbattimento di un muro che per anni aveva diviso la Germania in due sotto la morsa del comunismo, ma il momento in cui migliaia di persone, unite dallo stesso desiderio, diedero inizio a una nuova alba con la riconquista della libertà, della speranza e della democrazia».
Meloni ha ricordato che la Repubblica Italiana ha scelto di dedicare questa data al “Giorno della Libertà”, istituito con la legge del 15 aprile 2005. «Il 9 novembre ricordiamo chi ha sofferto, chi ha sperato e chi ha avuto il coraggio di credere che il mondo potesse cambiare», ha aggiunto, sottolineando come la ricorrenza resti un richiamo a custodire quella stessa voglia di libertà che animò i cittadini di Berlino nel 1989.

La Russa: “Crollò la dittatura comunista, impegno per la libertà”

Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto rendere omaggio a quella giornata, ricordando come il 9 novembre segni «il giorno in cui crollò la terribile dittatura comunista che aveva segnato profondamente la vita di milioni di persone». Il suo messaggio, diffuso sui social, ha sottolineato l’importanza di «onorare il coraggio di quelle scelte che cambiarono il mondo» e di rinnovare «l’impegno a custodire e difendere i valori di libertà e democrazia».

Fontana: “Una vittoria della libertà”

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha scritto su X che «con il crollo del Muro di Berlino, trentasei anni fa, finiva un’epoca e ne iniziava una nuova. Una vittoria della libertà, simbolo nella memoria di tutti». Le sue parole richiamano il valore collettivo di un evento che trasformò il volto dell’Europa e aprì la strada alla riunificazione della Germania.

Tajani: “Si realizzò un sogno chiamato libertà”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ricordato che «il 9 novembre di trentasei anni fa cadde il Muro di Berlino. Si realizzava un sogno chiamato libertà, ispirato dai principi che ancora oggi fondano la nostra visione del mondo basata sulla centralità della persona e sulla libertà come principio regolatore delle relazioni umane e politiche». Tajani ha definito la data «l’inizio della riunificazione dell’Europa e la fine dei regimi comunisti nel Vecchio Continente».

Salvini: “Ricordo la sensazione di libertà”

Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha condiviso un ricordo personale di quel giorno: «Avevo 16 anni, frequentavo il liceo Manzoni a Milano. Ricordo quei giorni e quella bellissima sensazione di libertà: giovani e anziani insieme a demolire i muri della schiavitù e del comunismo». Salvini ha definito la caduta del muro un momento che dimostra come «la Storia la costruiamo tutti noi, giorno dopo giorno».

Le voci del governo e del Parlamento

Molti altri rappresentanti istituzionali hanno voluto unirsi alle commemorazioni. La ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, ha parlato di «fine di una divisione e inizio di una speranza», ricordando che «il dialogo e l’unità restano i valori e gli strumenti più forti per superare le barriere che ancora oggi separano i popoli».

Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha sottolineato che con la caduta del muro «crollava l’utopia di un’ideologia che aveva già provocato milioni di morti», mentre la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, ha ricordato che «il 9 novembre non sono caduti solo pezzi di cemento ma una storia lunga 28 anni fatta di separazioni e privazioni, soprattutto di affetti e relazioni».

Dal fronte dell’opposizione, il senatore del Partito democratico Marco Meloni ha definito l’evento come il momento in cui «si realizzò il sogno di un’Europa libera e democratica», invitando a «riaffermare quella scelta di campo fondata sulla speranza e sulla fiducia reciproca tra i popoli».

Valastro: “Ancora oggi troppi muri dividono l’umanità”

Il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ha richiamato nel suo messaggio l’attualità del simbolo del muro, ricordando che «oggi muri fatti di odio impediscono agli aiuti di arrivare alle popolazioni colpite dai conflitti». Ha sottolineato che questi ostacoli «causano la morte di tanti indifesi, le cui vite vengono spezzate dalla fame, dalla mancanza di medicinali e dalle armi».

Valastro ha concluso il suo messaggio con un appello: «Ricordando la caduta di un muro che significò non solo la riunificazione di una città ma diede speranza a chi lottava per un mondo unito e in pace, ribadiamo l’importanza di impegnarci per un presente e un futuro libero da conflitti, nel quale il dialogo sia l’unica forma di confronto».

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