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Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, Maurizio Landini, Segretario Nazionale Cgil

Scontro Meloni–Landini sullo sciopero del 12 dicembre: “Weekend lungo?”. “No, difendiamo chi lavora”

venerdì, 7 Novembre 2025
1 minuto di lettura

La proclamazione dello sciopero generale della Cgil per il prossimo 12 dicembre contro la legge di bilancio del governo accende lo scontro politico. Dopo l’annuncio ufficiale fatto al Nelson Mandela Forum di Firenze dal segretario generale Maurizio Landini, è arrivata oggi la replica ironica della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che su X (ex Twitter) ha scritto: “La Cgil annuncia sciopero generale il 12 dicembre. E chissà come mai, proprio di venerdì. Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”.

“In piazza chi tiene in piedi il Paese”

La Cgil ha approvato la decisione di scioperare ieri durante l’assemblea dei delegati. L’annuncio è stato dato da Fulvio Fammoni, Presidente dell’assemblea generale del sindacato, alla presenza di Landini, che ha rilanciato l’appello alla partecipazione: “Ci rivolgiamo a tutte le persone, ai giovani, alle donne, ai lavoratori, alle lavoratrici e ai pensionati. Il 12 dicembre vogliamo che siano con noi in piazza per chiedere un cambio di rotta. C’è una maggioranza silenziosa in questo Paese, quella che lo tiene in piedi con il proprio lavoro, che chiede di essere ascoltata e di cambiare una logica sbagliata, per noi ormai insopportabile”.

La protesta contro la manovra

Lo sciopero generale è indetto contro la legge di bilancio del governo, che la Cgil giudica inadeguata sui temi di lavoro, salari, pensioni e servizi pubblici. Secondo Landini, l’obiettivo è lanciare “un segnale forte di partecipazione e di unità”, coinvolgendo tutte le categorie e i territori. Le manifestazioni si terranno in contemporanea in tutte le regioni italiane, con cortei e presidi nelle principali città.
Non sarà solo una protesta – ha aggiunto Landini – ma un momento di proposta, per rimettere al centro la dignità del lavoro e la giustizia sociale”.

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