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Adolfo Urso Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Urso in missione Ue: “Stop all’ideologia del Green Deal, ora serve crescita”. Vertice con sei commissari tra Bruxelles e Roma

lunedì, 27 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso avvia una due giorni serrata tra Bruxelles e Roma con bilaterali con sei Commissari europei su politica industriale, energia e tecnologia. L’obiettivo è imprimere una svolta pragmatica alla strategia UE sulla transizione verde, puntando su competitività e neutralità tecnologica. “Serve un cambio di passo a Bruxelles, un’offensiva contro l’impostazione ideologica del Green Deal che sta condizionando la crescita e la competitività del nostro continente. Serve agire ora”, ha dichiarato Urso, ribadendo la necessità di coniugare transizione e crescita. Accolte positivamente le aperture di von der Leyen sulla revisione degli standard CO₂ per le auto: “Finalmente ci danno ragione”.

La giornata di Bruxelles

Mercoledì Urso incontrerà la Vicepresidente Henna Virkkunen per affrontare i temi di sovranità tecnologica, sicurezza, digitale, AI e semiconduttori; seguirà un confronto con il Vicepresidente Raffaele Fitto su Pnn e sviluppo industriale; quindi colloquio con il Commissario Andrius Kubilius sul dossier Difesa e Spazio in vista del Consiglio ESA del 27 novembre; appuntamento poi con il Vicepresidente Stéphane Séjourné su automotive, strategia industriale 2040 e filiere tecnologiche; chiusura con il Vicepresidente Wopke Hoekstra su clima, decarbonizzazione, CBAM ed ETS.

Il seguito a Roma

Giovedì a Roma il Ministro incontrerà il Vicepresidente Maros Sefcovic per proseguire il dialogo su competitività, politica industriale e tutela delle imprese europee da pratiche sleali dei competitor extra-UE, con particolare attenzione al commercio internazionale. La missione arriva dopo il Consiglio europeo della scorsa settimana, in cui l’Italia con Giorgia Meloni ha rilanciato una linea pragmatica basata sulla neutralità tecnologica, chiedendo che ogni Paese sia libero di scegliere i propri strumenti per raggiungere i target climatici. Una posizione che riprende il documento italo-tedesco del 6 ottobre sulla transizione del settore auto, orientato a un equilibrio tra sostenibilità ambientale, sociale e industriale.

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