Il presidente Donald Trump ha annunciato la cessazione immediata degli aiuti economici e militari alla Colombia, segnando una svolta drastica nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi. La decisione, comunicata durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, è stata motivata da “una mancanza di risultati concreti nella lotta al narcotraffico e nella stabilizzazione regionale”. “Gli Stati Uniti non continueranno a finanziare governi che non mantengono gli impegni,” ha dichiarato Trump, accusando Bogotà di non aver fatto abbastanza per contrastare la produzione di cocaina e per garantire la sicurezza nelle aree rurali. Il presidente ha inoltre criticato l’uso “inefficiente” dei fondi statunitensi, affermando che “è tempo di investire in casa nostra”. La Colombia, storicamente uno dei principali alleati degli Stati Uniti in America Latina, riceve ogni anno centinaia di milioni di dollari in aiuti destinati a programmi di sicurezza, sviluppo agricolo e rafforzamento istituzionale. La fine di questi finanziamenti potrebbe avere ripercussioni significative, soprattutto nelle regioni colpite dal conflitto armato e dalla criminalità organizzata. Il governo colombiano ha espresso “profonda preoccupazione” per l’annuncio, sottolineando che la cooperazione con Washington ha prodotto risultati tangibili negli ultimi anni. Il presidente Gustavo Petro, in una nota ufficiale, ha invitato gli Stati Uniti a “rivedere la decisione alla luce degli sforzi congiunti e dei progressi ottenuti”. Analisti regionali temono che la mossa possa indebolire ulteriormente la stabilità dell’area andina e favorire l’influenza di attori esterni, come Cina e Russia, già attivi in progetti infrastrutturali e accordi energetici con Bogotá. La fine degli aiuti segna un punto di rottura in una relazione storica, e apre interrogativi sul futuro della cooperazione interamericana.