Gli organizzatori del movimento ‘No Kingsì prevedono una partecipazione record alle proteste in programma questo fine settimana nel centro di Chicago. Il corteo, che si snoderà lungo Michigan Avenue fino a Grant Park, nasce come risposta simbolica alla crescente centralizzazione del potere presidenziale e, secondo gli attivisti, sarà alimentato dalla rabbia diffusa contro Donald Trump e le sue recenti dichiarazioni sul “diritto naturale alla leadership”. “Non è solo una marcia, è una dichiarazione collettiva contro l’autoritarismo,” ha dichiarato Maya Ellison, portavoce del comitato organizzatore. “Il presidente parla come se fosse un sovrano, ma noi siamo cittadini, non sudditi.” Il movimento, nato nel 2020 come iniziativa civica contro la retorica monarchica nella politica americana, ha trovato nuova linfa dopo le recenti proposte di riforma costituzionale avanzate da Trump, che includono una riduzione dei poteri del Congresso e una maggiore autonomia esecutiva. Secondo le stime della polizia, sono attese oltre 30.000 persone, tra studenti, sindacalisti, veterani e attivisti per i diritti civili. Il clima si preannuncia teso: gruppi pro-Trump hanno annunciato contro-manifestazioni, mentre il Dipartimento di Sicurezza Interna ha innalzato il livello di allerta per possibili scontri. La protesta sarà accompagnata da performance artistiche, letture pubbliche e una veglia notturna. Tra gli ospiti attesi, anche l’ex senatrice Tammy Baldwin e il regista Spike Lee, che ha definito il movimento “una risposta necessaria a chi vuole riscrivere le regole della democrazia”. Il sindaco di Chicago, Brandon Johnson, ha invitato alla calma e al rispetto reciproco, sottolineando che “la libertà di espressione è sacra, ma non deve mai sfociare nella violenza”.
