“Da questo congresso deve partire la richiesta alla politica, tutta, di abolire la riforma Cartabia, la peggiore che il nostro sistema giudiziario abbia subìto”. È il passaggio più forte dell’intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, al Congresso nazionale dell’avvocatura italiana in corso a Torino. Greco ha rivolto un appello diretto a maggioranza e opposizione, entrambe presenti ai lavori congressuali, denunciando gli effetti delle modifiche introdotte dalla riforma del 2022 sulla giustizia civile e penale.
Secondo il Presidente del Cnf, la riforma avrebbe “snaturato il rito civile, trasformandolo in un processo senza il processo, prevedendo un contraddittorio senza contraddittori e un dibattimento senza alcuno che dibatte, in un sistema che consente ‘un abuso della trattazione scritta’”.
Versante penale
Sul versante penale, Greco ha parlato di norme “spaventose”, citando in particolare quella che impone la rinnovazione della procura al difensore per poter proporre appello. “Si dimentica – ha osservato – che i meno abbienti, ai quali in udienza viene nominato un difensore d’ufficio, difficilmente si recheranno a conferire un mandato di fiducia per l’appello. Per loro, di fatto, ci sarà solo un grado di giudizio”.
Greco ha concluso il suo intervento rilanciando la linea del Cnf: “Aboliamo la Cartabia, questo deve essere il nostro impegno”.