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Otto italiani su dieci vogliono vietare i cibi ultra processati nelle mense scolastiche

martedì, 14 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Otto italiani su dieci vogliono dire addio ai cibi ultra formulati nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate. Una richiesta chiara, che segue l’esempio della California — prima al mondo ad aver approvato una legge per limitare la diffusione di alimenti ricchi di additivi chimici e conservanti. È quanto emerge dal nuovo rapporto Coldiretti/Censis ‘Mangiare bene, malgrado tutto’, dedicato alle sfide del buon cibo italiano e presentato in occasione del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti.
La ricerca fotografa un Paese sempre più consapevole ma ancora troppo condizionato dalle abitudini domestiche: il 62% degli italiani ammette che la scelta delle pietanze in casa o durante i pasti è influenzata dai gusti dei figli o dei nipoti.

‘La guerra nel piatto’: il pericolo dei cibi ultra formulati

Per questo, il 91% ritiene urgente introdurre programmi di educazione alimentare accessibili fin dalle scuole elementari, per aiutare bambini e famiglie a distinguere tra cibo sano e prodotti industriali ultra processati. Durante il panel ‘La guerra nel piatto: il pericolo dei cibi ultra formulati per la salute’, esperti e scienziati hanno lanciato un allarme chiaro.
Secondo il prof. Antonio Gasbarrini (Università Cattolica del Sacro Cuore), Esmeralda Capristo (Fondazione Aletheia) e Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, l’84% degli italiani considera questi alimenti pericolosi per la salute.

I rischi nascosti dietro la comodità

A Palazzo Rospigliosi, sede della Coldiretti, un allestimento dimostrativo ha messo in evidenza i rischi: energy drink, snack confezionati, merendine e piatti precotti esposti sui banchi di scuola per rappresentare il pericolo che corrono i più giovani. Secondo la Fondazione Aletheia, le ricerche scientifiche indicano una stretta correlazione tra il consumo abituale di alimenti ultra formulati e l’aumento di obesità infantile e malattie croniche.
Le bevande ad alto contenuto di caffeina e zuccheri possono provocare insonnia, ansia e disturbi cardiaci, mentre la taurina — spesso presente negli energy drink — è stata collegata a un maggior rischio di leucemia.

L’alternativa

Le merendine industriali e le barrette energetiche, ricche di grassi saturi e zuccheri raffinati, favoriscono sbalzi glicemici e aumento di peso; i piatti precotti come bastoncini di pesce o budini contengono alte dosi di sodio, conservanti e additivi che possono incidere su ipertensione e malattie cardiovascolari. Accanto alla denuncia, Coldiretti propone anche un messaggio positivo. Nell’allestimento romano è stata ricreata un’area dedicata ai cibi genuini della tradizione: pane e marmellata, latte e frutta, pasta al pomodoro, pollo con patate e il classico ciambellone della nonna.
Un richiamo all’importanza di una dieta equilibrata, basata su prodotti locali, stagionali e a km zero, capace di unire salute, cultura e sostenibilità.

“I cibi ultra formulati compromettono il futuro dei nostri ragazzi”

“I cibi ultra formulati stanno compromettendo il futuro dei nostri ragazzi – dichiara Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti – La qualità di ciò che portiamo in tavola è una scelta che pesa sul destino del Paese: da un’alimentazione consapevole nasce una generazione più sana e più forte. È un impegno cruciale che ribadiamo anche in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione”. “Educare al cibo significa costruire salute, rispetto e speranza per il domani – aggiunge Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – Per questo, lo scorso giugno, al Villaggio Coldiretti di Udine, abbiamo presentato il Manifesto di Udine, con cui chiediamo più cibo a km zero nelle mense, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle scuole, oltre alla revisione dei contenuti dei distributori automatici”.

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