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BERGAMO – Tadej Pogacar scrive un altro capitolo di leggenda. In una Bergamo esultante, lo sloveno della UAE Emirates domina e vince in solitaria la 119esima edizione del Giro di Lombardia.
Un successo che sa di storia. A 27 anni, il Campione del Mondo e d’Europa in carica firma un’impresa che echeggia nel tempo: è la sua quinta vittoria consecutiva nella Classica delle Foglie Morte. Un primato che lo eleva all’Olimpo del ciclismo, eguagliando Fausto Coppi. Il “Campionissimo”, però, vinse cinque edizioni non consecutive (dal 1946 al 1949 e poi nel 1954). Pogacar, invece, ha costruito un dominio ininterrotto, un’egemonia moderna.
Il 2025 di Pogacar è un capolavoro assoluto: un annus mirabilis che difficilmente troverà eguali. Arrivava al via dell’ultima Monumento della stagione con un bottino da brividi: Strade Bianche, Fiandre, Freccia Vallone, Liegi, Tre Valli Varesine, le classifiche finali di UAE Tour, Delfinato e Tour de France, e i due titoli in linea di Mondiali ed Europei. Un’autentica devastazione.
“È una sensazione fantastica, un giorno perfetto per tutto il team. Vincere il Lombardia cinque volte di fila è incredibile”, le sue parole subito dopo il traguardo. “Devo dire grazie a tutti i miei compagni di squadra e soprattutto a Rafal Majka che oggi si ritira”. Un ringraziamento speciale al gregario che chiude la carriera.
Dietro di lui, il solito, dignitosissimo rivale: Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) deve nuovamente arrendersi, come già accaduto a Kigali, e si accontenta del secondo posto a 1’48”. A completare il podio, a 3’14” dal fenomeno sloveno, l’australiano Michael Storer della Tudor Pro Cycling Team.
La UAE Emirates sigilla una giornata di potere con altri due corridori in top ten: Isaac Del Toro quinto a 4’16” e Jay Vine nono a 4’18”. Il regno di Pogacar continua. Incontrastato.
La Discussione AI
