In un annuncio a sorpresa dal Grand Foyer della Casa Bianca, la first lady Melania Trump ha rivelato l’esistenza di un “canale diretto” con il presidente russo Vladimir Putin per affrontare il destino dei bambini ucraini deportati durante la guerra. “L’anima di un bambino non conosce confini o bandiere”, ha dichiarato commossa, confermando che otto minori sono stati rimpatriati nelle ultime 24 ore. La comunicazione tra Melania e Putin sarebbe iniziata ad agosto, quando la first lady ha consegnato una lettera personale al leader russo tramite il presidente Trump, durante il vertice bilaterale in Alaska. “Molto è successo da allora”, ha spiegato Melania, sottolineando che il Cremlino ha risposto con “disponibilità a trattare direttamente” e che sono in corso incontri con rappresentanti russi per facilitare ulteriori ricongiungimenti. Secondo il Parlamento Europeo, sarebbero circa 20.000 i bambini ucraini trasferiti forzatamente in Russia e Bielorussia dall’inizio dell’invasione. Melania ha riconosciuto che gli otto rimpatriati sono “una goccia nel mare”, ma ha assicurato che “si sta lavorando per riportarli dai loro genitori”. L’iniziativa ha suscitato reazioni contrastanti. Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, ha espresso gratitudine per il gesto, pur lamentando la mancata risposta a una richiesta di incontro. “Ci vorranno 50 anni per riportarli in patria”, ha detto Zelenska, “ma questi bambini non possono aspettare per tutta la vita”. Il discorso di Melania, insolito per una first lady, è stato paragonato a interventi storici di Jacqueline Kennedy e Eleanor Roosevelt. La comunicazione diretta con Putin, in un contesto di guerra e tensioni diplomatiche, segna un precedente inedito nella diplomazia parallela americana.
