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Bilancio, Palazzo Chigi accelera sulla manovra

Vertice di maggioranza per chiudere entro il 15 ottobre il testo da 16 miliardi. Meloni parla di “indicatori incoraggianti”, Giorgetti richiama alla prudenza. Bankitalia invoca coperture solide, Conte rilancia misure straordinarie
giovedì, 9 Ottobre 2025
3 minuti di lettura

Il cantiere della manovra economica entra nella sua fase più delicata. Ieri a Palazzo Chigi si è tenuto difatti il vertice di maggioranza sulla legge di bilancio: sul tavolo, misure per circa 16 miliardi di euro, da definire e approvare in tempi strettissimi. L’obiettivo del governo è chiudere il testo, insieme al Documento programmatico di bilancio, entro e non oltre il 15 ottobre, data limite per l’invio a Bruxelles. Secondo fonti di governo, si lavora a un calendario serrato: domani è previsto l’incontro con i sindacati, mentre lunedì 13 l’esecutivo vedrà i rappresentanti delle imprese, poche ore prima del Consiglio dei Ministri che dovrebbe dare il via libera definitivo alla legge di bilancio. Poi, dal 15 al 17 ottobre, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti volerà a Washington per gli appuntamenti del Fondo monetario internazionale. Meno di una settimana, dunque, per chiudere il confronto e sigillare il testo della manovra.

“Indicatori incoraggianti”

Il Premier Giorgia Meloni, intervenendo con un messaggio all’assemblea biennale di Assonime, ha rivendicato la “rinnovata credibilità” del Paese: “Oggi l’Italia si presenta con rinnovata credibilità di fronte a un quadro economico e finanziario complesso, ha una credibilità riconosciuta dai mercati, dagli investitori e dai risparmiatori”.

Il Primo Ministro ha sottolineato come il ritrovato appeal dei titoli pubblici, la Borsa in crescita, e lo spread ai minimi degli ultimi quindici anni siano segnali di fiducia nel sistema Italia: “Possiamo contare su conti pubblici in ordine: siamo l’unico Paese del G7 tornato in avanzo primario dopo il Covid. Ci avviamo a un indebitamento sotto il 3% del Pil entro il 2026. Gli indicatori macroeconomici sono molto incoraggianti e testimoniano la solidità della nostra economia e la resilienza del sistema produttivo”.

Un messaggio di fiducia, dunque, che la premier accompagna a un appello all’unità: “Serve il contributo di tutte le componenti del Sistema Italia, in un grande gioco di squadra per la crescita e il benessere della Nazione”.

“Ai ministri l’onere politico di dire molti no”

Più prudente, ma sulla stessa linea, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che nel suo intervento ad Assonime ha richiamato alla responsabilità politica e contabile: “I ministri, soprattutto quelli dell’Economia, sopportano l’onere politico di dire molti no. È un peso ben maggiore del prestigio effimero di una copertina internazionale. Ma a beneficiare di conti pubblici in ordine sono gli italiani di oggi e di domani”. Giorgetti ha ribadito che la prossima manovra proseguirà il percorso di consolidamento dei conti pubblici, ma includerà anche un intervento sull’Irpef per rafforzare la riduzione strutturale del carico fiscale sui redditi medio-bassi, con un effetto di stimolo alla domanda interna.
Sul versante degli investimenti, il Ministro ha garantito la continuità della spesa per la produttività e la crescita anche oltre la conclusione del Pnrr.

“Coperture certe”

Da Bankitalia, invece, arriva un monito chiaro. Nel corso delle audizioni sul Documento programmatico di finanza pubblica, Andrea Brandolini, capo del Dipartimento economia e statistica, ha sottolineato che gli interventi di copertura devono essere certi e che occorre evitare misure temporanee “Hanno effetti solo transitori sulla domanda, aumentano il debito e risultano spesso difficili da rimuovere”.

Un richiamo alla prudenza che si somma alla necessità, ribadita anche da Bruxelles, di mantenere la rotta della sostenibilità dei conti.

“Servono misure straordinarie”

Sul fronte dell’opposizione, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha lanciato via social un appello bipartisan per “una terapia d’urto” economica e sociale: “Non possiamo affrontare questa legge di bilancio come una legge qualsiasi. L’emergenza è economica e sociale, servono misure straordinarie”. Conte propone quattro interventi chiave: un maxi taglio delle tasse con aumento della no tax area, risorse vere per la sanità pubblica, il rilancio di Transizione 4.0 e l’aumento dell’assegno unico: “Non sono misure di parte, ma interventi per evitare la recessione, ora che i fondi del Pnrr stanno per finire”.

Il leader M5S ha richiamato anche i dati del rapporto Gimbe, che parla di 13 miliardi “scippati” alla sanità e di 6 milioni di italiani che rinunciano alle cure.

Il Cdm

Intanto ieri Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea ‘Breakfast’, introducendo nuove regole per aumentare trasparenza, tracciabilità e qualità di prodotti alimentari di largo consumo come miele, succhi di frutta e confetture. Per il miele, diventa obbligatoria l’indicazione dettagliata dei Paesi di origine delle miscele, in ordine decrescente e con le percentuali relative. Solo in caso di miscele da almeno quattro Paesi che coprano il 60% del contenuto si potrà omettere la quota dei restanti. Cambia anche la denominazione del “miele filtrato”, che rientrerà nella categoria di “miele ad uso industriale”, per evitare ambiguità commerciali e tutelare la produzione italiana, che ammonta a circa 24 mila tonnellate l’anno.

Per i succhi di frutta, vengono introdotte nuove categorie a ridotto contenuto di zuccheri (−30% rispetto ai prodotti standard), mentre per confetture e confetture extra aumenta la quantità minima di frutta: da 35% a 45% e da 45% a 50% rispettivamente.

Oltre al decreto ‘Breakfast’ il Cdm ha dato il via libera anche a un disegno di legge sulle professioni pedagogiche ed educative. Su proposta della Ministra dell’Università Anna Maria Bernini, è stata inserita una norma per tutelare il lavoro e le competenze degli educatori che operano nei servizi per l’infanzia (0-3 anni). La disposizione riconosce l’esperienza di chi, pur con laurea L-19 ma senza indirizzo abilitante, ha lavorato almeno tre anni nei servizi educativi, e prevede per loro un percorso universitario integrativo semplificato per ottenere il titolo necessario all’iscrizione all’albo professionale.

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