La nave ammiraglia Alma della ‘Gaza Sumud Flotilla’ è stata intercettata questa sera dalla marina israeliana a circa 75 miglia nautiche dalla costa di Gaza, all’interno della cosiddetta “zona a rischio”. A bordo, attivisti provenienti da diversi Paesi, tra cui numerosi cittadini italiani, erano impegnati in una missione civile e pacifica per tentare di rompere l’assedio israeliano sulla Striscia e consegnare aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Secondo quanto riferiscono gli organizzatori della Flotilla, alle 20.25 locali le forze navali israeliane hanno intimato l’alt all’imbarcazione principale. “L’abbordaggio è iniziato”, hanno comunicato via radio gli attivisti, sottolineando che a bordo è stato dichiarato lo stato di emergenza. Decine di mezzi navali israeliani circondano la flottiglia, mentre la tensione cresce di minuto in minuto.
La posizione del governo italiano
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, in collegamento telefonico con il Tg1 diretto da Gian Marco Chiocci, ha invitato alla calma: “Non lo chiamerei attacco ma blocco. Mi auguro che tutto avvenga con calma e razionalità senza alcun problema. Le barche sono circondate e dovrebbero essere portate nel porto di Ashdod, dove poi ogni nazione si attiverà per far rientrare i propri connazionali. L’importante è che tutto accada senza violenza, senza rischi. Sono preparate sia le persone a bordo che le autorità israeliane”. Anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che l’intervento israeliano era atteso: “L’abbordaggio era previsto. Ho parlato più volte con il ministro Saar affinché non ci siano azioni violente da parte delle forze armate israeliane, e questo mi è stato assicurato. Anche i portavoce della Flotilla hanno garantito un atteggiamento gandhiano, senza reazioni violente”.
Tajani ha aggiunto che l’ambasciata e il consolato italiani in Israele sono pronti a fornire assistenza: “Tutti gli italiani verranno probabilmente portati al porto di Ashdod e poi espulsi. È previsto un volo per il rientro in Italia”.
Sindacati sul piede di guerra
La reazione dei sindacati italiani è durissima. La Cgil ha definito l’intervento israeliano “un fatto di gravità estrema” e ha annunciato uno sciopero generale nazionale per venerdì 3 ottobre: “È un’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso, che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta a una vera e propria operazione di genocidio”, afferma la confederazione. Anche l’Unione Sindacale di Base ha proclamato la mobilitazione immediata: “La Global Sumud Flotilla è stata abbordata e aggredita in mare aperto dallo Stato genocida di Israele, mentre era impegnata in una missione civile e pacifica. Si tratta di un atto di guerra contro la pace e il diritto internazionale”, si legge in una nota. “Israele viola apertamente le Convenzioni internazionali e mette a rischio la vita di cittadini di diversi paesi. È un’aggressione che riguarda tutti e tutte noi. Riguarda il principio stesso della libertà dei popoli e della giustizia internazionale”.