La NASA ha annunciato che la missione Artemis II, la prima con equipaggio del programma lunare americano, potrebbe decollare già nel febbraio 2026. Se confermato, il lancio segnerebbe un passo storico: il ritorno di astronauti in orbita lunare dopo oltre mezzo secolo dalla missione Apollo 17 del 1972. Artemis II prevede un volo di circa dieci giorni attorno alla Luna, senza allunaggio, con quattro astronauti a bordo: tre americani e un canadese. L’obiettivo è testare i sistemi di navigazione, comunicazione e supporto vitale della capsula Orion, che sarà l’elemento chiave delle future missioni lunari con discesa sul suolo. Il lancio avverrà dal Kennedy Space Center in Florida, utilizzando il razzo SLS (Space Launch System), il più potente mai costruito dalla NASA. Dopo il successo di Artemis I, che ha effettuato un volo senza equipaggio nel 2022, la missione Artemis II rappresenta la prova generale per Artemis III, prevista per il 2028, che dovrebbe portare la prima donna e la prima persona di colore sulla superficie lunare. Il programma Artemis è parte della strategia americana per consolidare la presenza nello spazio profondo e preparare il terreno per future missioni su Marte. La NASA collabora con l’Agenzia Spaziale Europea, l’Agenzia Spaziale Canadese e altri partner internazionali, in un contesto di crescente competizione con la Cina, che ha intensificato i propri programmi lunari. Il lancio di Artemis II, inizialmente previsto per novembre 2024, è stato rinviato a causa di ritardi tecnici e problemi di sicurezza. Ma il nuovo calendario, se rispettato, potrebbe restituire agli Stati Uniti il ruolo di leader nell’esplorazione spaziale.
