Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping si incontreranno a fine settembre in Svizzera, dopo l’approvazione dell’atteso accordo sul futuro di TikTok. L’intesa, raggiunta dopo mesi di negoziati, prevede la creazione di una nuova entità con sede in Texas, controllata da investitori americani ma con accesso limitato al codice sorgente cinese. L’obiettivo: garantire la sicurezza dei dati degli utenti statunitensi e ridurre le tensioni geopolitiche legate alla popolare app. “Abbiamo ottenuto un grande risultato per la sicurezza nazionale e per la libertà digitale,” ha dichiarato Trump, rivendicando il merito dell’accordo come “una vittoria per gli americani e per la trasparenza”. Il presidente ha confermato che l’incontro con Xi Jinping avverrà a Ginevra, in un contesto “di cooperazione e rispetto reciproco”. La Cina, dal canto suo, ha accolto positivamente l’intesa, pur ribadendo che TikTok “non è mai stato uno strumento di spionaggio”. Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha parlato di “dialogo costruttivo” e ha auspicato che l’accordo possa aprire la strada a una nuova fase di relazioni bilaterali, “basata sulla non interferenza e sul mutuo vantaggio”. L’incontro tra i due leader sarà il primo faccia a faccia ufficiale dopo oltre due anni di comunicazioni indirette. Sul tavolo, oltre a TikTok, ci saranno i dossier Taiwan, Ucraina, intelligenza artificiale e commercio. Secondo fonti diplomatiche, l’intesa sull’app cinese è stata il “catalizzatore” per sbloccare un’agenda più ampia, che include anche la ripresa dei voli diretti tra i due Paesi e la riapertura di canali scientifici e accademici. TikTok, con oltre 150 milioni di utenti negli Stati Uniti, era da tempo al centro di un braccio di ferro tra Washington e Pechino. L’accordo rappresenta una svolta, ma anche un test: riuscirà la diplomazia digitale a riavvicinare le due superpotenze?
