La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha approvato l’istanza del Centrodestra sulla richiesta di chiarimenti alla Procura di Roma e al Tribunale dei ministri in merito alla posizione di Giusi Bartolozzi, Capo di gabinetto del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, nell’ambito del caso Almasri. Il provvedimento sarà trasmesso al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Un passaggio che ha acceso immediatamente lo scontro politico. I deputati delle opposizioni hanno scelto di non partecipare al voto, denunciando una decisione considerata “impropria”.
Durissimo il giudizio delle componenti del Movimento 5 Stelle nella Giunta, Daniela Torto, Enrica Alifano e Carla Giuliano: “Non abbiamo preso parte a una votazione-farsa. La Giunta è chiamata a decidere su tre ministri, non su figure che non sono né parlamentari né membri del governo. Questo voto non doveva nemmeno essere calendarizzato. La maggioranza – accusano – cerca di estendere lo scudo parlamentare a chi non ne ha titolo, trasformando ancora una volta le istituzioni in un terreno di abuso”.
“Il vero dominus a via Arenula è Bartolozzi”
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stato il Vicepresidente di Italia viva, Enrico Borghi, ospite a Sky: “Scopriamo che il Ministro della Giustizia non si chiama più Nordio, ma Giusi Bartolozzi. È lei il vero dominus di via Arenula. Nel caso Almasri, chi prese in mano il bandolo della matassa, complicando le cose, fu proprio Bartolozzi”. Borghi ha sottolineato le contraddizioni e merse: “Basta confrontare le diverse versioni fornite da Nordio e Piantedosi in Aula con la memoria difensiva consegnata alla Giunta. La destra ora tenta di blindarla: se cade Bartolozzi, cade Nordio; se cade Nordio, rischia l’intero governo. E Meloni non può permetterselo”.