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Gaza, 400mila sfollati: l’Ue sanziona Israele, l’Onu parla di genocidio

Sospeso il sostegno bilaterale, escluse le armi. Colpito il 37% del commercio con lo Stato ebraico. La commissaria Onu: "Abbiamo le prove del genocidio"
giovedì, 18 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Prosegue senza sosta l’operazione militare israeliana nella Striscia. Secondo l’Idf, circa 400.000 persone hanno lasciato Gaza City, un esodo forzato che riguarda quasi la metà degli abitanti originari della città. L’esercito parla di decine di migliaia di evacuazioni ogni giorno. Ma Hamas denuncia che oltre un milione di palestinesi rifiuta di abbandonare le proprie case, e segnala persino rientri di famiglie verso la città, dopo aver constatato l’impossibilità di vivere nel sud della Striscia.

Fonti di Hamas accusano Israele di aver colpito più volte l’ospedale pediatrico Al-Rantisi nel quartiere Nasser, costringendo alla fuga 40 piccoli pazienti. La struttura è l’unico centro specializzato della Striscia in oncologia e dialisi, e ospita reparti di terapia intensiva pediatrica e neonatale. Per le autorità locali si tratta dell’ennesimo segnale di una “politica sistematica” volta a piegare il sistema sanitario. In questo quadro, dopo settimane di pressioni interne, la Commissione europea ha approvato nuove misure contro Israele. Non si tratta di un embargo totale, ma della sospensione di parte delle clausole del trattato commerciale preferenziale: il 37% dell’export israeliano verso l’Ue tornerà soggetto ai dazi WTO, colpendo in particolare frutta, verdura, frutta secca e datteri. Bruxelles stima un impatto annuo di 227 milioni di euro. Le armi e i sistemi militari restano esclusi dalle misure.

Le divisioni in Europa

La commissaria Dubravka Suica ha annunciato la sospensione del sostegno bilaterale al governo israeliano, pari a circa 14 milioni di euro nel periodo 2020-2024. Restano invece intatti i finanziamenti destinati al contrasto dell’antisemitismo, al sostegno della società civile e ai progetti di pace. La presidente Ursula von der Leyen ha ribadito su X la posizione della Commissione: “Gli orrori quotidiani a Gaza devono cessare. Serve un cessate il fuoco immediato e un accesso illimitato agli aiuti umanitari”.

L’Alto Rappresentante Kaja Kallas ha spiegato che le opinioni pubbliche europee “stanno cambiando” a favore di un intervento per fermare le sofferenze a Gaza, ma ha riconosciuto che “le posizioni politiche degli Stati membri restano distanti”. Ha criticato l’idea di escludere Israele dall’Eurovision, definendola una punizione al popolo israeliano piuttosto che al suo governo.

Il peso economico delle sanzioni

Per l’Ue l’impatto delle misure resta limitato, meno dello 0,8% del suo commercio globale, mentre per Israele l’Europa rappresenta circa un terzo degli scambi totali. Secondo le stime, l’aumento dei dazi inciderà soprattutto sull’agricoltura israeliana. Per il commissario al Commercio Maros Sefcovic si tratta di misure “giuste e proporzionate rispetto all’emergenza umanitaria”.

Smotrich e il “business plan” per Gaza

Scalpore hanno suscitato le parole del ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, che ha parlato della Striscia come di un possibile “Eldorado immobiliare” per il “giorno dopo” la guerra. Ha rivelato l’esistenza di contatti con l’amministrazione Trump su un piano di ricostruzione a fini di investimento, definendolo “un business plan utopico”. Dichiarazioni che hanno provocato indignazione internazionale, alimentando le accuse di voler trasformare Gaza in terreno di speculazione.

L’accusa di genocidio dall’Onu

La presidente della commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, Navi Pillay, ha dichiarato che esistono “prove concrete di genocidio”. L’indagine, condotta da due anni, si è basata su immagini satellitari, testimonianze dirette e documenti ufficiali israeliani. “Il presidente Herzog ha definito i palestinesi animali, Netanyahu ha invocato la distruzione di Gaza. Sono atti e parole di Stato”, ha spiegato Pillay, chiedendo alla Corte penale internazionale di aprire un’inchiesta contro i vertici israeliani.Parallelamente oltre 20 organizzazioni umanitarie internazionali – tra cui Oxfam, Save the Children e Medici Senza Frontiere – hanno inviato una lettera agli Stati chiedendo “azioni immediate e decise”. Denunciano che Gaza è stata “deliberatamente resa inabitabile” e che la retorica diplomatica non basta più. “Ogni giorno in cui non si interviene altre persone vengono uccise”, si legge nell’appello.

Il Papa: “Condizioni inaccettabili”

Dall’udienza generale in Piazza San Pietro, Papa Leone ha espresso “profonda vicinanza al popolo palestinese di Gaza, costretto ancora una volta a fuggire dalle proprie terre”. Ha invocato il cessate il fuoco, il rispetto del diritto internazionale e il rilascio degli ostaggi, ribadendo che “ogni persona ha una dignità inviolabile da rispettare e custodire”.

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