Il governo francese guidato da François Bayrou è ufficialmente caduto. L’Assemblea Nazionale ha bocciato il voto di fiducia richiesto dal primo ministro sulla controversa legge di bilancio, con 364 voti contrari, 194 favorevoli e 15 astenuti. Una disfatta politica che segna la fine di un esecutivo durato meno di nove mesi e che apre una nuova fase di instabilità per la Quinta Repubblica. Bayrou, 74 anni, aveva scommesso tutto su una manovra da 44 miliardi di euro in tagli alla spesa pubblica, presentata come necessaria per contenere un debito che ha superato il 114% del PIL. Il presidente Emmanuel Macron, ora chiamato a nominare il quinto primo ministro del suo secondo mandato, ha escluso per il momento nuove elezioni anticipate. Intanto, il Paese si prepara a nuove mobilitazioni: i sindacati hanno indetto scioperi nazionali per protestare contro i tagli previsti, mentre l’estrema destra e la sinistra radicale chiedono le dimissioni di Macron stesso. L’instabilità politica in Francia sta generando un’ondata di nervosismo sui mercati europei. Il principale indice francese, il CAC 40, ha registrato una flessione del 3,3% in due sedute, mentre lo spread OAT-Bund è salito a 75 punti base, il livello più alto da aprile. I settori più colpiti sono quelli bancari, assicurativi e infrastrutturali. Nonostante ciò, le Borse europee nel complesso hanno mostrato una sorprendente resilienza. La Francia, con un debito pubblico al 115% del PIL e un deficit previsto al 5,4%, è sotto osservazione da parte della Commissione europea. Il rischio di una paralisi legislativa fino al 2027, in assenza di una maggioranza chiara, potrebbe tenere sotto pressione gli spread e rallentare gli investimenti internazionali. In questo scenario, gli operatori si muovono con cautela, cercando rifugio nei titoli più solidi e nei settori meno esposti alla crisi politica.
