Italia e Stati Uniti rafforzano la loro alleanza anche sul fronte digitale. È stato infatti sottoscritto un Memorandum of Understanding (MoU) tra la Cyber Security Foundation – la prima fondazione non profit italiana dedicata al mondo cyber – e il Cyber Crimes Center (C3), guidato da Homeland Security Investigations (Hsi), il ramo investigativo del Department of Homeland Security (Dhs) statunitense. Secondo quanto si legge in una nota, l’intesa “rafforza l’asse di collaborazione tra i due Paesi nella comprensione e prevenzione delle minacce informatiche” e si inserisce nel percorso già avviato dalla Cyber Security Foundation negli Stati Uniti, dove l’organizzazione ha maturato esperienza in attività di dialogo e cooperazione istituzionale.
I contenuti dell’accordo
Tra i punti chiave figurano: lo sviluppo di capacità di condivisione delle informazioni per comprendere e anticipare le minacce digitali, anche attraverso report specialistici; una particolare attenzione all’analisi delle tecnologie emergenti, tra cui intelligenza artificiale e quantum computing; la possibilità di sviluppare programmi avanzati di formazione e attività di ricerca e sviluppo congiunte.
Il Memorandum avrà inizialmente la durata di un anno, con prospettive di rinnovo e ampliamento delle aree di collaborazione.
Le dichiarazioni
“Questo accordo sottolinea l’incrollabile impegno del Cyber Crime Center e di Homeland Security Investigations nel promuovere e rafforzare partenariati internazionali fondamentali per contrastare la criminalità informatica”, ha dichiarato Michael Prado, Deputy Assistant Director del Cyber Crimes Center (C3) del Dhs. Per Marco Gabriele Proietti, Presidente e fondatore della Cyber Security Foundation, “questo accordo deve essere motivo di orgoglio non solo per le organizzazioni coinvolte, ma anche per la dimensione internazionale che assume nel quadro geopolitico attuale, in cui le minacce informatiche possono minare anche le democrazie moderne. L’Italia ha le competenze per svolgere un ruolo di primo piano in una rete globale di difesa cibernetica”.