Mentre il conflitto in Ucraina continua a intensificarsi, il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un nuovo appello all’Europa e ai partner occidentali affinché accelerino sul dossier delle garanzie di sicurezza. “Il ritmo dei lavori deve essere più rapido”, ha dichiarato il leader ucraino dopo un incontro con i vertici militari, sottolineando che la componente difensiva di tali garanzie dovrà essere definita a breve.
Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha ribadito che le garanzie devono essere “giuridicamente vincolanti” e multidimensionali, includendo aspetti militari, diplomatici e legali. Secondo Sybiha, la sicurezza europea e quella della regione indo-pacifica sono strettamente connesse, perciò un sistema solido è cruciale non solo per Kiev ma per l’intero equilibrio internazionale.
Da Bruxelles la portavoce della Commissione, Anita Hipper, ha annunciato che presto saranno resi noti i risultati del lavoro dei consiglieri per la sicurezza nazionale, confermando che non ci devono essere “limitazioni alla cooperazione con le forze armate ucraine”. Anche la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha sottolineato l’importanza dell’impegno europeo: “L’Ucraina oggi non sarebbe libera senza il sostegno dell’Europa”, ha detto al Meeting di Rimini.
Avanzata russa nel Dnipropetrovsk
Sul campo la situazione resta critica. Per la prima volta l’esercito ucraino ha ammesso che le truppe russe sono penetrate nella regione di Dnipropetrovsk, nel centro-est del Paese, dopo settimane di smentite. Secondo fonti militari, Mosca avrebbe preso il controllo di Zaporizke e Novoheorhiivka, località strategiche al confine con Donetsk e Zaporizhzhia. A Donetsk, intanto, 148 minatori sono rimasti bloccati sottoterra dopo un bombardamento che ha interrotto l’energia elettrica nelle miniere di Dobropillia.
Attacchi su Sumy e Kharkiv, scontri a Pokrovsk
La Russia ha lanciato 59 droni nella notte, 47 dei quali sarebbero stati neutralizzati dalla difesa ucraina. Bombardamenti sono stati segnalati nelle regioni di Sumy e Kharkiv, dove una donna di 66 anni è rimasta ferita, e lungo le strade di Kherson, dove due medici sono stati colpiti. A Pokrovsk, porta d’ingresso al Donbass, le forze ucraine affermano di aver respinto un’offensiva e catturato nove soldati russi.
Mosca sotto pressione economica
Sul fronte internazionale si discute del 19° pacchetto di sanzioni europee, che secondo Politico sarà meno incisivo rispetto ai precedenti, mentre gli Stati Uniti valutano nuove misure più dure.
In parallelo, il Belgio ha fatto sapere che i fondi russi congelati presso Euroclear resteranno immobilizzati fino a colloqui di pace. Bloomberg riporta intanto che l’India, uno dei principali acquirenti di greggio russo, ridurrà gli acquisti a causa delle nuove tariffe statunitensi.
Washington ha infatti annunciato dazi fino al 50% sulle merci indiane, misura che rischia di ridurre del 30% l’export di Nuova Delhi verso gli Usa.
Trump e l’incognita energia
Fonti Reuters hanno rivelato che durante i negoziati di agosto sono stati discussi accordi energetici tra Washington e Mosca, come possibili incentivi per favorire la pace.
Tra le ipotesi, il ritorno di Exxon Mobil nel progetto Sakhalin-1 e l’acquisto di rompighiaccio nucleari russi da parte degli Usa. La Casa Bianca non ha confermato, ma non ha smentito il dialogo.
Pressioni diplomatiche
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invitato Putin ad accogliere l’offerta di colloqui avanzata da Zelensky: “Se Mosca rifiuterà, l’Europa lavorerà a nuove sanzioni e gli Stati Uniti potrebbero introdurre dazi punitivi”.
Nelle stesse ore, il presidente finlandese Alexander Stubb ha auspicato che Trump “perda la pazienza con Mosca”, ricordando come già in passato le misure commerciali americane abbiano prodotto cambiamenti.
Parallelamente il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha riunito i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Polonia, Finlandia e Ucraina, insieme all’Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas, per coordinare gli sforzi diplomatici. Sybiha ha confermato la disponibilità di Kiev a un incontro tra Zelensky e Putin “in qualsiasi formato e luogo”.
La posizione dell’Italia
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo aver discusso anche con Papa Leone XIV, ha rilanciato la proposta di un meccanismo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 della Nato, confermando la disponibilità italiana a operazioni di sminamento e al rimpatrio dei bambini ucraini deportati. “L’Italia continuerà a lavorare per una pace giusta e duratura”, ha scritto su X.