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Urso: “Dazi, evitata la guerra commerciale, ora difendere il Made in Italy e aprire nuovi mercati”

domenica, 24 Agosto 2025
1 minuto di lettura

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha tracciato le linee della strategia economica del governo sul fronte internazionale e industriale, ribadendo la necessità di difendere i settori chiave del Made in Italy e rilanciare l’attrattività del Paese. Per Urso, la partita dei dazi resta centrale, in particolare per il comparto agroalimentare e siderurgico. “Occorre insistere, consapevoli delle nostre buone ragioni” ha sottolineato, pur riconoscendo come risultato positivo l’aver evitato lo scenario di una guerra commerciale, “che avrebbe avuto effetti devastanti per tutti”.
Il Ministro ha ricordato che insieme al titolare della Farnesina, Antonio Tajani, è in preparazione un piano di promozione sui nuovi mercati, senza trascurare gli Stati Uniti, dove la domanda per i prodotti italiani resta forte. Tra le priorità indicate: la conclusione degli accordi di libero scambio con il Consiglio di cooperazione del Golfo e, a seguire, India, Malesia, Indonesia e Filippine. “Ovviamente anche con il Mercosur, tutelando la produzione agricola”, ha precisato.

Automotive e Green Deal

Sul settore automobilistico, Urso ha lanciato un monito alle istituzioni europee: “Il dazio maggiore è quello interno, imposto dalle folli regole del Green Deal, che hanno portato alla crisi del comparto in tutta Europa». Secondo il ministro, l’urgenza è rivedere il regolamento sulle emissioni di CO2, applicando «il principio della piena neutralità tecnologica”. Urso ha poi richiamato l’intesa raggiunta con la Germania sulle flotte commerciali, definendola un segnale di pragmatismo e flessibilità che deve guidare l’azione europea anche in altri settori.
Un passaggio è stato dedicato al futuro dell’ex Ilva. “Le procedure della gara premiano l’offerta presentata per l’intero compendio”, ha dichiarato, chiarendo che investimenti mirati agli stabilimenti del Nord saranno considerati favorevolmente solo se in grado di garantire maggiore competitività produttiva e occupazionale.

Messaggio alle imprese

Il nodo centrale resta lo sviluppo del polo del Dri (riduzione diretta del minerale di ferro) a Taranto, vincolato però alle decisioni del Comune sulla nave rigassificatrice. “La tecnologia green si alimenta con il gas”, ha ricordato Urso. Infine, un impegno diretto alle aziende italiane. Il ministro ha assicurato che il governo continuerà a sostenere il sistema produttivo con il Piano Transizione 5.0, rafforzato dalle semplificazioni introdotte nell’ultima legge di Bilancio. “Adesso occorre dare continuità e stabilità alle agevolazioni e, laddove possibile, renderle ancora più facilmente fruibili ed efficaci, con una misura strutturale e pluriennale”.

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