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Ronzulli: “Obbligo vaccinale, garanzia di salute. Basta usarlo come scontro politico”

sabato, 23 Agosto 2025
1 minuto di lettura

“L’obbligo vaccinale è uno strumento fondamentale per garantire un livello di sicurezza sanitaria che non possiamo permetterci di compromettere”. La Vicepresidente del Senato e Senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, interviene sul tema dei vaccini in un’intervista al ʼGiornaleʼ, ribadendo l’importanza della prevenzione come argine contro il ritorno di malattie debellate. “Ogni vaccino ha la sua epoca – ricorda Ronzulli – ma se ai suoi tempi non fosse stato reso obbligatorio, oggi virus come il vaiolo o la polio circolerebbero ancora”.
Secondo la Senatrice i protocolli che hanno accompagnato lo sviluppo degli immunizzanti “hanno sempre seguito criteri scientifici seri, valutando rischi e benefici”. Anche nel caso del Covid, osserva, “nonostante tempi più rapidi per la sperimentazione, gli effetti collaterali si sono rivelati in linea con quelli degli altri vaccini”.

La soglia del 95%

I dati, sottolinea la vicepresidente del Senato, sono chiari: “Per fermare la diffusione di virus serve almeno il 95% di copertura vaccinale. Sotto questa soglia si rischia il ritorno di mali che eravamo riusciti a debellare o che i flussi migratori possano introdurre nuove malattie”. Da qui la convinzione che “la prevenzione con i vaccini non è un’opzione, ma una garanzia per la salute di tutti”.
Ronzulli si sofferma anche sul futuro del Nitag, il gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni: “La prossima commissione dovrà essere composta da figure di alto profilo, personalità che abbiano sempre dimostrato competenza e autorevolezza nel campo medico-scientifico. Di certo non da chi mette in discussione i vaccini tout court, come se fossero un’arma di distruzione di massa”. Pur ricordando che il Nitag ha un ruolo consultivo, la senatrice sottolinea come i suoi pareri abbiano “ricadute dirette su istituti di ricerca, Asl e ospedali. Per questo deve lavorare con assoluto rigore scientifico, senza deviare da questo solco”.
Infine, un monito contro le strumentalizzazioni: “Ricondurre la questione vaccini a una battaglia politica destra-sinistra non va bene, denota malafede. La salute pubblica non può essere terreno di scontro ideologico”.

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