0

Coldiretti: “Vacanze da 24,6 miliardi per 38 milioni di italiani”

Ferie sempre più brevi e spesa media di 648 euro. Un terzo del budget destinato al cibo, traino del turismo enogastronomico e degli agriturismi
sabato, 23 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Un’estate da 24,6 miliardi di euro. Tanto hanno speso complessivamente gli italiani per le vacanze 2025, secondo il bilancio tracciato da Coldiretti/Ixè in occasione del primo grande controesodo di agosto, contrassegnato dal bollino rosso sulle principali arterie del Paese. Un flusso enorme di persone e risorse, che ha coinvolto 38 milioni di cittadini, ossia più di sei italiani su dieci, i quali si sono concessi almeno un giorno di ferie tra mare, montagna e campagna.

Il budget medio individuale si è attestato a 648 euro, ma con differenze significative: un terzo dei vacanzieri (33%) non ha superato i 500 euro, quasi la metà (47%) si è collocata nella fascia compresa tra 500 e 1000 euro, il 17% ha speso fra 1000 e 2000 euro, mentre solo un ristretto 3% ha oltrepassato questa soglia. Il dato riflette la persistente polarizzazione dei consumi turistici, con ampie fasce della popolazione che si muovono in economia, accanto a una minoranza che può permettersi soggiorni più dispendiosi.

Un altro elemento significativo riguarda la durata dei soggiorni: 34% dei viaggiatori ha scelto una vacanza breve, fra i 4 e i 7 giorni, mentre il 25% si è concesso una pausa più lunga, fra una e due settimane. Solo il 13% ha ridotto al minimo le ferie, fermandosi a un massimo di tre giorni. La durata media complessiva si è attestata sui 9,7 giorni, in calo di due giorni rispetto a dieci anni fa. Un trend che conferma la tendenza degli italiani a “frazionare” i periodi di riposo, privilegiando più vacanze brevi durante l’anno rispetto al classico mese consecutivo di ferie.

La tavola batte l’alloggio

Come già accaduto nelle ultime stagioni, il vero protagonista della spesa turistica si è confermato il cibo. Un terzo del budget delle vacanze è stato destinato alla tavola, superando persino i costi per l’alloggio. La motivazione è duplice: da un lato la centralità della convivialità e del divertimento a tavola, dall’altro il crescente interesse verso il patrimonio enogastronomico nazionale. Dalla pizza napoletana ai vini del Chianti, dai formaggi dop al pesce fresco delle località balneari, i turisti hanno voluto vivere la cucina come esperienza identitaria, non come semplice servizio.

Il boom del turismo esperienziale Il 2025 ha visto inoltre l’ulteriore affermazione del turismo esperienziale, cioè quell’insieme di attività che permette di conoscere i territori attraverso esperienze dirette e autentiche. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, quasi quattro italiani su dieci (39%) hanno preso parte ad attività come degustazioni, visite a cantine, frantoi, caseifici o birrifici, corsi di cucina e itinerari tematici. Un fenomeno in forte crescita, che mostra come i turisti non cerchino più soltanto relax ma anche occasioni di apprendimento e immersione culturale.

In questo contesto, un ruolo centrale è stato giocato dagli agriturismi. Con oltre 26mila strutture attive in Italia, il comparto ha confermato anche quest’anno risultati ottimi, fungendo da ponte tra turismo, enogastronomia e ambiente. Gli agriturismi non solo hanno intercettato la domanda di esperienze autentiche, ma hanno anche contribuito a valorizzare i prodotti locali, a creare occupazione e a sostenere l’economia dei piccoli borghi. La capacità di offrire ospitalità, ristorazione e attività collaterali – dal trekking alle degustazioni – li rende ormai una colonna portante del turismo italiano.

Il valore del cibo come leva di sviluppo

Il turismo enogastronomico non è soltanto una moda, ma un vero motore di crescita economica e occupazionale. Secondo Coldiretti, gran parte delle prospettive di sviluppo dei territori passa dalla capacità di mettere in risalto l’immenso patrimonio agroalimentare e culturale italiano. In un Paese che detiene il primato mondiale per numero di prodotti a denominazione di origine protetta e indicazione geografica riconosciuti dall’Ue, l’abbinamento fra turismo e cibo rappresenta una leva competitiva unica, capace di attrarre tanto visitatori italiani quanto stranieri.

Traffico e controesodo

Il grande movimento di persone ha naturalmente avuto un impatto anche sulla mobilità. Il primo grande controesodo di agosto ha visto bollino rosso da venerdì a lunedì, con traffico intenso lungo tutte le principali direttrici del Paese. Dalle dorsali adriatica, tirrenica e jonica fino ai valichi di confine con Francia, Slovenia e Croazia, il rientro verso i centri urbani del Centro-Nord ha messo a dura prova la viabilità. Anas e Viabilità Italia hanno predisposto un piano straordinario con sospensione di gran parte dei cantieri e limitazioni al traffico pesante per garantire spostamenti più sicuri.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti