Chiunque, almeno una volta nella vita, guardando un film, una serie tv o leggendo un libro, trasportato dalla forte attrazione tra due personaggi, ha sperato che tra loro nascesse una relazione. Anche questa può essere considerata una forma lieve di “shipping”, un termine che deriva dalla parola inglese “relationship” (relazione) e che nell’universo dei fandom rappresenta una sottocultura che regna quasi sovrana, fino addirittura a condizionare gli sceneggiatori che adattano i propri soggetti al volere del pubblico.
Le origini del fenomeno
Quando si parla di “shipping” ci si riferisce a un fenomeno per cui i fan desiderano vedere due persone, che siano personaggi di finzione o reali, in una relazione romantica. La “ship” è la coppia per cui si tifa, mentre gli “shipper” sono gli appassionati che vogliono quella relazione. Alla coppia per cui si parteggia si dà un soprannome, che generalmente è la crasi tra i loro due nomi, come i “Destiel” per Dean e Castiel di “Supernatural”, i “Buddie” per Buck ed Eddie di “9-1-1”, i “Johnlock” per John Watson e Sherlock Holmes, gli “Olicity” per Oliver e Felicity di “Arrow” o gli “Stydia” per Stile e Lydi di “Teen Wolf”, per citarne solo alcuni.
Secondo l’Oxford English Dictionary il termine “ship” è stato utilizzato per la prima volta nel 1996 da un gruppo di fan della serie tv “X-Files”, che vedeva tra i due agenti speciali dell’FBI, Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson), la “chimica” ideale perché tra loro nascesse un rapporto sentimentale. Il termine “shipping” invece fu usato per la prima volta nel 1997, seguito nel 1998 dal verbo “shippare”.
La distinzione tra “canon” e “fanon”
Per comprendere meglio il fenomeno è importante fare anche una distinzione tra “canon” e “fanon”. Per canon si intendono tutti quegli elementi e accadimenti che sono realmente presenti nella situazione presa in considerazione, mentre con fanon si indicano tutti quegli aspetti e quelle idee nati solo dalla mente degli appassionati. Molto spesso, quando si “shippano” due persone, la linea tra quello che è considerato canon e quello che non lo è può essere sottile, perché quando i fan trovano una “ship”, oltre alle evidenze reali per le quali si arriva a desiderare che tra i due personaggi accada qualcosa di romantico, si inseriscono teorie e interpretazioni che non sempre coincidono con quelle che gli autori avevano in mente quando hanno creato la storia.
Esistono “ship” tra persone dello stesso sesso e di sesso diverso, anche se in molti fandom a prevalere sono quelle omosessuali. Probabilmente perché nell’industria cinematografica e televisiva sono ancora poche le rappresentazioni di relazioni queer e, quindi, i fan ovviano il problema immaginando coppie con cui empatizzare e in cui riconoscersi. Molto spesso le “ship” finiscono per “affondare”, non realizzarsi mai, restando solo frutto della fantasia dei fan. Una delle coppie più dibattute degli ultimi anni, che ancora non è canon, ma solo fanon, è quella dei “Buddie”. Chissà se nella nuova stagione in uscita a ottobre gli autori non decideranno di accontentare i propri spettatori.
Le “ship” tra figure pubbliche reali
La questione è diversa quando si “shippano” persone reali, come due componenti di una band o una coppia di attori che hanno recitato insieme. In questi casi spesso ci si basa su atteggiamenti amichevoli mal interpretati. La situazione può diventare molto delicata quando gli “shipper” arrivano a dire cose fuori luogo, raggiungendo addirittura un livello di ossessione tale da mancare di rispetto e arrecare disagio ai personaggi pubblici in gioco. Uno degli esempi più clamorosi degli ultimi quindici anni è la “ship” immaginata tra i due membri degli One Direction, Harry Styles e Louis Tomlinson, meglio nota come Larry Stylinson. Le teorie complottistiche erano talmente tante che la questione è arrivata anche ai diretti interessati, che più di una volta hanno dovuto smentire pubblicamente.
L’impatto delle “fanart” e delle “fanfiction”
I fan come esprimono il loro amore per una coppia? Creando “fanart”, disegni che ritraggono insieme i due personaggi, oppure “fanfiction”, storie dove la coppia in un modo o nell’altro si realizza. Sono soprattutto le “fanfiction” ad alimentare davvero la “ship”, rendendo il confine tra ciò che è reale e quello che non lo è così sottile da allontanarsi completamente dalla situazione di partenza. L’impatto delle “fanfiction” è talmente forte che, leggendo o guardando una storia, è possibile che si arrivi a individuare altre coppie che magari nella realtà o nei plot non avevano mai interagito, ma che dopotutto funzionano. Uno dei casi più eclatanti è la coppia James Potter e Regulus Black, che nei libri della Rowling non hanno mai interagito, comparendo pochissimo, eppure ora sono una delle coppie più seguite dal fandom di Harry Potter.
Il reale potere delle “ship”
È vero che a volte i fan si mostrano eccessivi, dando vita a discussioni anche accese basate sul nulla, ma alla fine risultano fondamentali per il successo di una serie o di un film, giacché molto spesso circolano così tante storie, fanart o video sulla coppia da spingere le persone a interessarsi e a vedere, leggere o seguire le finzioni da cui sono nate. In molti casi anche gli stessi autori di libri, serie e film ne sono così consapevoli da ricorrere a strategie di fan service o queerbaiting per attirare pubblico e fidelizzarlo. Non è raro, infatti, che le persone si siano appassionate alle serie televisive o a un libro partendo proprio dalla passione per la coppia. Come ogni aspetto legato alle comunità di fan, anche le “ship” hanno lati positivi e negativi, ma ormai sono diventate parte integrante della cultura popolare, tanto da rendere impossibile ignorare il fenomeno, tanto meno sradicarlo.
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